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Aggiornato: 25 giugno 2025
Ella lo guardava di sotto in su; e ancora nei suoi occhi riapparve l'espressione di gatto e anche di sorcio. Ecco ciò che leggo in questa mano... continuò Aldo. Van Osten con lenta mossa sporse una ampia scarpa di vernice: E in questo piede, disse, che cosa leggete?... Calci? Sua moglie diede in una squillante e perlata risatina, e ritirò la sua mano da quella di Aldo. Anche Aldo rise.
ATTILIO. Se tu non vuoi esser mio medico, sarò io tuo. Ti darò un recipe di venti pugna sul mustaccio e di trenta calci nelle reni. TRINCA. No, no. ATTILIO. So che con due parole tu puoi far miracoli. TRINCA. Non son negromante, che fo miracoli con le parole.
Colle groppe il destrier gli fa risposta, che fu presto al girar come un baleno; ma non arriva dove i calci apposta: misero il cavallier se giungea a pieno! che nei calci tal possa avea il cavallo, ch'avria spezzato un monte di metallo.
Alfin le stava inginocchiato denanzi; ella tira a sé i piedi e mi da una coppia di calci sul petto e mi fa cascar supino in terra, che mancò poco non mi scavezzassi il collo.... SANTINA. Sia maladetto quel «poco»!
Ma il suo odio e la sua ira da tanto tempo accumulati gli tennero luogo di forza e di muscoli. In un lampo fu addosso allo sbalordito impresario, graffiandogli la faccia, tirandogli la barba, percuotendolo con agitati pugni, e con le brevi gambe tirandogli dei calci.
Ti giuro, zietta, che non le ho scritte io queste belle parole: è tutta sapienza del gobbetto. La lettura andò avanti ancora un pochino a spinte e a calci; ma quando si fu alla fine del primo capitolo e che si annunciò il secondo sul «Manutengolismo» Ezio si alzò e disse: Basta per oggi: ho fame.
Cercarono da per tutto: dietro a' mobili; sotto il letto; e accortisi finalmente dell'uscio del camerino, lo sfondarono a calci, e dentro. Seguì una confusione terribile: Son qua.... son qua.... Non vi movete, sangue.... Assassino.... Si.... signori miei.... si....gnori miei.... E strilli di donne.
I masnadieri gli si fecero addosso; egli provò di schermirsi, menava calci, mordeva chiunque gli si accostava: preso, più di una volta, uscì loro di mano; i muscoli del suo volto si agitavano convulsi; urlava da spiritato, volgeva qua e l
Andò ramingando solo solo per varî giorni, finchè fu incontrato da un funambolo che lo prese e lo condusse seco, che gl'insegnò il mestiere e lo avviò alla vita a forza di calci e di percosse; ma che più tardi, quando venne a morire di tisi in una stalla come una scimmia, lasciò in eredit
La vedo, la sento piombare in un gorgo di donne con un grido, una parola. Il gorgo diventa frenetico. A calci a pugni le false crocerossine Austriache sono trascinate in mezzo alla piazza. Sinistro tafferuglio. Le donne vogliono strappare agli arditi la preda. Un colosso bosniaco crolla, la faccia revolverata: orrenda spugna rossa.
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