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Ahi, lasso me: perché, perché non lice mostrar aperto il cor? perché disdetto m'è 'l dir ch'io t'ami, se cotanto t'amo? Perché disdetto a te l'amar chi t'ama?

Onde, perfido, avvien che t'è caro Il discorde voler, che in duo cor miri, Ir non mi lasci al facil guado e chiaro E nel più cupo e maggior fondo tiri; Da chi disia il mio amor tu m'allontani, E chi m'ha in odio, vuoi che adori ed ami!

Di repente al fascino Di tua fiorente giovinezza audace Fuggì mia speme a vol; E il mio splendido sogno infranto giace, L’ali spezzate, al suol. Se tu sapessi come punge l’anima L’acuta spina d’un dolor profondo, Quando fugge l’amor.... Come par vuoto e desolato il mondo. Quando negletto e senza meta è il cor!...

33 Per questo non le par men bello il viso, men bel lo sguardo e men belli i costumi; per ciò non torna il cor, che gi

Lagrime versa quei di pentimento, E scorge di perdon raggio felice Entro al cor ricevendo il Sacramento: E a d'intorno mira e benedice La carit

Or quando incontra noi veggiam converse Tante miserie, e gran Duce armarsi, Ed è per l'uom ne le stagioni avverse Prova d'alto valor ben consigliarsi, Che proponete? in questi detti aperse Le labbra il Cavaliero; ove chetarsi Mirollo Araspe, alzò la fronte altiera, Poi sospinse dal cor voce guerriera,

«Quando va fuori adorna, par che ’l mondo Sia tutto pien di spiriti d’Amore, che ogni gentil cor divien giocondo».

24 Cambiato a tutti parve esser nel volto; vider tutti che 'l cor non avea lieto. ma non v'è chi s'apponga gi

Allora fu che riparossi in Toscana, dove si diede a continuar lo studio delle Belle Arti, che gli affari politici gli avevano fatto interrompere. Ma la Contessa rimase in Milano." Il Monti, invece, del primo Console cantava: L'anima altera, Che nel gran cor di Bonaparte brilla, Fu dell'italo Sole una scintilla;

OTTAV. Poppea prezzar sa il trono, a cui non nacque: io seppi apprezzar te: al paragon si attenti meco venirne ella in amarti. Ottiene ella il tuo cor; ma il merto io sola. NER. Amarmi, no, tu non puoi. OTTAV. Ch'io nol dovrei, di' meglio: ma dal tuo cor non giudicar del mio.