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Aggiornato: 4 giugno 2025


E si metteva a raccontarglieli sotto alla porta, mentre la Nunziata a ogni momento correva dentro a invigilare il ragù, di cui l'odore piccante entrava nella camera di Bettina, Guai grossi. Il marito se n'era andato a Palermo, sopra un legno di Florio e chiss

L'aria si fece fredda. Le mosche non ronzavano più, e fuori le rondini nella malinconia del tramonto imminente gittavano stridi più acuti. Molte finestre sbatterono, il murmure dei passi cresceva nel vicolo. Perchè ti sei coricata? chiese la mamma. Tina aprì gli occhi. Bettina mi ha detto che sei andata dalla signora Cesarina; le hai chiesto gli ultimi otto franchi, che ancora ci deve?

Dove andate? la fermò la signora Veronica: Bettina si è quetata. Infatti era vero.

L'anno nuovo poi ricominciava la medesima storia. Eppure, malgrado tutto, il professore Antonino non sapeva viver lontano dalla sua scuola. Le vacanze erano per lui una penitenza. Tutta la sua famiglia si riduceva a una sorella nubile più vecchia di lui, sorda e bisbetica, che lo tormentava senza posa affinchè egli domandasse la sua pensione. Ma soggiungeva la signora Bettina, che non era un'aquila ma devi volere la pensione intiera secondo il sistema vecchio, non la pensione di cinque sesti come d

La signora Veronica sopraggiunse per dire di aver parlato nelle scale con le Arrighi, e che nessuno si era accorto di nulla la sera innanzi. Si vede che è un signore intelligente: un altro forse nell'andarsene non avrebbe badato più che tanto, perchè gli uomini dopo sono tutti così. Ho alzato Bettina, sapete... Portatemela! esclamò Tina.

Sono venuta anche ieri sera subito, le sfuggì imprudentemente: io non mi dimentico mai di te, che invece fai sempre la capricciosa. Stamane non mi hai ancora dato un bacio: se è così, vuol dire che me ne vado. Infatti si era alzata, ma due grosse lagrime si staccavano silenziosamente dalle lunghe palpebre di Bettina.

Ho pure detto di ! avrebbe voluto gridare per sottrarsi a quella oppressione, che le chiudeva la gola. Si alzò. Dove andate? Bettina piange. Infatti le strida della piccina si erano fatte più rare e sottili: si sarebbe detto che anche a lei, in quella camera lontana, una nuova lenta paura soffocasse il dolore di un ultimo abbandono. Non volete dunque ascoltarmi?

Assunta la impresa da Pietro e Bartolomeo D’Affronti, ritornava il sempre desiderato Giuseppe Trabalza con le sue lepidissime commedie per musica; ma la diva Andreozzi non compariva, e in sua vece veniva la Cecilia Bolognesi, che nei Puntigli per equivoco del Fioravanti⁶² faceva le parti di Bettina figlia di D. Fronimo, mentre Ludovico Brizzi rappresentava D. Eugenio, amante prima di Dorina, poi di Bettina.

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