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Fräulein s'impazientiva. Ma vediamo; cosa ci vuole a mettere nel baule le tue poche cose? Il vestito bleu marino va benissimo per il viaggio. Poi, hai quello grigio e nero a righette che non ti sta molto bene, ma è serio. E' proprio quel che ci vuole. Credi? sospirò Nancy. Ma sicuro, disse Fräulein, per andare a parlar d'affari bisogna essere vestita in modo adatto.

Brava! disse Vittorio. Che gioia! I tuoi racconti mi piacciono tanto. Vediamo questi eroi! disse Carlo, anzi, dovresti cominciare subito. Per questa sera, rispose Maria, contentati di studiare; il mio manoscritto è in fondo al baule. È tanto noioso questo latino! Ora poi che sono in vacanza....

Arrivavano in un paese, gli portavano nella camera il baule perchè si divertisse, e Bruno toglieva dalla compagnia delle marionette il Re moro, e arrampicatosi con quello sul coperchio, rimaneva seduto malinconico a sognare.

E adesso che aveva i cinquanta, e forse i sessanta, dopo tanto fare, disfare, rifare, dopo aver guadagnato e aver speso milioni, Matteo Cantasirena era ancora tal e quale, per tornar da capo: allo stesso punto come quando aveva cominciato: pieno di salute e di speranze. In quanto alla roba; quella sua "propriamente sua" avrebbe potuto portarla con , tutta in un baule.

Marzio, considerando la bestiale rozzezza di costui, se n'era adontato, ed aveva risoluto risparmiarsi la mortificazione di blandirlo; andare a casa, e, fatto baule, scansarsi la mattina su l'alba da Napoli.

Trasse a il baule, lo aprì.... E vide il disordine con cui tutto vi era stato gettato alla rinfusa. Evidentemente, nel morire, sua madre era stata vittima di un furto. Forse il ladro, spaventandola, o facendole violenza, aveva contribuito a precipitarne, se non a cagionarne la morte. Il dubbio divenne atroce. Straziava il cuore del Tittoli, gli dava mille torture.

E stava per continuare, quando fu bussato alla porta ed entrarono gli uomini con un baule. Che cosa dicevi? domandò Loredana, allorchè gli uomini uscirono per prender gli altri bagagli.

Tutti notarono ironicamente la miseria del regalo offerto dal marito, un filo di perle piccolissime, forse pagate un trecento lire, in confronto di quelli presentati dai parenti e dagli antichi più facoltosi amici della contessa Ginevra. Prinetti, presente al matrimonio, aveva portato un miracolo africano, un baule fatto con pelle d'elefante conciata, simile ad un piccolo blocco erratico.

Un braccio di donna Nena fuori della coperta era steso rigidamente verso di lui, la mano pareva indicasse. Fatto sta che, occupate a rovistare per la celletta, curiosando dappertutto, nei foderi di un canterano che gemevano come se nascondessero l'anima della vecchia, in un baule nello stipetto o muro, le vicine dimenticarono il bambino.

Una squallida stanza di locanduccia. Un letto disadorno, basso, con accanto una culla napoletana, vuota. Un baule ai piedi del letto. Una tavola con su l’occorrente per scrivere. Poche altre misere suppellettili, tra cui un cassettone e un lavamani. Sopra il cassettone, un biberon, qualche fiala, uno specchietto, dei pettini. Sparsi qua e l