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Aggiornato: 8 giugno 2025


Signora Beatrice, tostochè la vide Marzio disse amaramente, ecco i doni che vi manda vostro padre; e levata la lanterna contemplò quella angelica sembianza insanguinata. Compresse un ruggito di sdegno, e quanto seppe meglio amorevole soggiunse: venite qua permettete che vi lavi il volto ... vi faccio male? Intanto le andava astergendo le ferite, le medicava con la terra sigillata, e gliele fasciava. Ahi! Dio, di tratto in tratto ripeteva, vedi tu queste empiet

Dunque il Poeta amava immensamente Beatrice, anche quando non poteva farlo; egli l'ha collocata in Paradiso quando estinta, e l'ha fatta andare dal Paradiso all'Inferno, perchè insegnassegli la sicura via.

«Volgi, Beatrice, volgi li occhi santi», era la sua canzone, «al tuo fedele che, per vederti, ha mossi passi tanti! Per grazia fa noi grazia che disvele a lui la bocca tua, che discerna la seconda bellezza che tu cele». O isplendor di viva luce etterna, chi palido si fece sotto l’ombra di Parnaso, o bevve in sua cisterna,

« Paggio della contessa Beatrice di Toscana, di cui nacqui suddito, piacque alla reale memoria di Enrico III il nero, per lieve servigio resogli, di togliermi in grazia, e propormi la guerresca sua corte di Germania, dove avessi voluto istruirmi in altro, che nel mestiero della lancia e della daga.

con quella parte che si rammenta congiunto, si girava per le spire in che più tosto ognora s’appresenta; e io era con lui; ma del salire non m’accors’ io, se non com’ uom s’accorge, anzi ’l primo pensier, del suo venire. È Bëatrice quella che scorge di bene in meglio, subitamente che l’atto suo per tempo non si sporge.

Dio buono! interruppe quella santa creatura della contessa Beatrice. Adele è in compagnia del suo tutore, del fratello di sua madre. Io non ci trovo nulla di male. Ah, signor duca, proseguì la contessa Beatrice, volgendosi al Francavilla, che era rimasto l

Tutte le storie dei giovani cavalieri, madonna, finiscon così, riprende l'abate salutando del capo la castellana. » Trovavasi dunque al castello una Bertradina figlia del conte... figlia di un conte, damigella della divota contessa Beatrice, giovinetta, se volete niente avvenente, ma fastosa di natali nobilissimi e d'immaculata virtù. Su di costei aveva messo l'occhio Goccelino.

Sopra una di queste si legge la dedica alla Vergine Maria del Pianto, sull'altra il nome di chi la fece costruire e cioè Francesco Cenci. Questo nome fa venire i brividi ricordando la terribile tragedia di Beatrice Cenci, figliuola infelice di Francesco. Il palazzo della famiglia Cenci si trova proprio di fronte alla Sinagoga, e nei giorni di festa vi si possono sentire i canti lamentevoli.

Se i miei figliuoli avessero assomigliato a Olimpia, a Beatrice, o a Luisa; se il secolo paludoso avesse dato luogo ad acquistare fama con qualche onesto studio, con qualche atto o di mano o d'ingegno... forse allora... chi sa?... mi avrebbe preso vaghezza di altra strada;... ma adesso... non ci pensiamo più...

Con un rapido moto trasse poi da una borsetta uno zendado, vi ravvolse in un attimo il capo nella foggia languida in cui è effigiata Beatrice Cenci; distese sul velluto un gran lino bianco; vi si adagiò con la testa; vi si immobilizzò: forse dormiva se non fosse stato un piccolo piede a dichiarare che ella era pur desta.

Parola Del Giorno

s'alceste

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