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Aggiornato: 10 maggio 2025
Mille timori, mille sospetti, balenarono a un tratto nella mente di Sandrino; poi gli rimase un timore, un sospetto solo, ma terribile: il duca era venuto a portare una proposta di matrimonio per Lalla. Allora fu preso da una febbre ardente che gli avvelenava il sangue, che gli dava fuoco al cervello.
Ragionavano di nonnulla, nei primi tempi, stavano a guardar la luna dai vetri delle finestre, si bisticciavano fanciullescamente per una fettuccia, per una acconciatura di testa, per un'aria di ballo; ma i nonnulla dicevano una cosa sola; la luna sollevava nei loro cuori la marea di un solo sentimento; tra le loro contese, tra gli sdegni e il volar degli strali, danzava sempre, si rigirava uno spirito folletto colle alucce di farfalla, il quale spandeva filtri amorosi nell'aria e avvelenava le punte col miele.
Celso aveva sortita un'anima sensitiva in un corpo gracile e delicato; e però quella cieca e paurosa dottrina, che insensibilmente gli veniva stillata in cuore dall'ex-frate, gli avvelenava quasi ogni fidanza del bene, e lo prostrava in lunghe e dolorose incertezze.
La salvata gli avvelenava la faccia coll'alito scottante, e la persona coll'abbandono delle membra, insidioso e annuente. Oberto mosse un passo, ma arretrò soffogato. A quel solo movimento di lui, Ugo addoppiò la stretta al corpo d'Imilda, e fu ventura ch'egli non inciampasse, ubbriacato dalla malìa di quel peso: poi la spinse verso le fiamme, con atroce disegno....
Quella esitazione avvelenava la mia gioia. Scorgevo in lui, adesso, quello che prima non vi era mai stato, cioè una titubanza continua, una inquietudine che non arrivava a reprimere. Di che temi? gli chiedevo, guardandolo negli occhi. Di nulla, cara mi rispondeva, guardando in su, per isfuggire alle mie indagini. E mi ami, mi ami?
Sotto la vampa del sole, quelle grandi masse in putrefazione fermentavano, ed esalavano un puzzo atroce che avvelenava l'aria. E tra casa e casa, i fasci di canapa, rizzati ad asciugare, confondevano le loro esalazioni pestifere con quelle dei pollai, dei porcili, del letame.
Ma facea contrario effetto, perché amor avea mischiato veleno e fuoco in quel vino che mi avvelenava e uccideva in un tempo. Cosí, tra vivo e morto, non sapeva che mangiava o beveva o aveva; ma parea un di quei che si sognano mangiare: ché la mia cena fu la sua bellezza.
«Anima innocente venni tra gli uomini, si compiacque la madre del gentile portato, incessanti suonarono le grazie di mio padre pel virtuoso figliuolo; amai nell'aurora avventurosa dei miei giorni ogni oggetto creato, il buono perchè buono, il malvagio perchè poteva diventare buono; mi avvelenava un codardo la vita, sul cammino della perdizione mi spingeva, io l'ho percorso: la tua confessione non poteva ascoltarla, che un demonio, e tu, Re, mi rendesti demonio....»
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