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Tutto all'intorno, sulla poltrona, vicino al letto, sul divano, c'erano i lavori di Lalla, i trapunti, i ricami... Erano i suoi regali; e ognuno ricordava un giorno di festa, una sorpresa cara, uno scambio dolcissimo di carezze e di baci. Come erano mutati quei giorni!... Non poteva nemmeno rimpiangerli; non gli doveva restare nemmeno il dolore di averli perduti!

«D'allora venne sempre a darmi lezione e non si parlò più di compenso. Non era il mio fidanzato? «Tutti gli spartiti che mi occorrevano, egli trovava per caso di averli fra le sue carte. E molto spesso li aveva nuovi. Io mi accorgevo di tutte queste gentilezze, e le accettavo con riconoscenza. Ricusare quelle delicate premure mi sarebbe sembrato una sgarbatezza.

«Questo deriva da non averli imparati. Raccontano le storie dei vecchi tempi, come quando Ruggero il Normanno ci rapì la signoria di Sicilia, un Roberto Sorlone suo prossimo consorte s'inoltrasse con una masnada di cavalieri sino nel contado di Gerami. Ora dominava in Gerami il lodato nella fede del Profeta Sidi Cheik-Alì padre della bella Zulema: era Zulema l'amore di Ibrahim, e di Rhèdi; giovani principali nelle loro tribù, pari di anni, di vigoria, e di valore; ambedue facevano risuonare la notte serena delle loro arpe armoniose, ambedue cantavano sotto le gelosie della bella Zulema, e lei dicevano corona di vita, pupilla degli occhi, e stessi assomigliavano agli usignuoli innamorati della rosa della valle, e scongiuravano la vergine a risguardarìi almeno nello estremo sospiro, che divisavano esalare sotto il suo balcone. La notte che precedeva la battaglia cadde un ranuncolo, il quale tra i fiori meglio si assomiglia al cuore; ognuno lo voleva intero per ; vennero a contesa: se non accorreva la gente, si finivano a morsi: Ibrahim spezzò l'arpa sul capo di Rhèdi; convennero di andare per le spade, e conoscere a cui sarebbe rimasta la vergine. Sidi Cheik-Alì gli accolse nella sua dimora, e chiamava la figlia: venne la bella dall'occhio di gazzella, dal piè di cervo, vermiglia come il granato; a lei trascorsero gli sguardi, a lei i pensieri di tutti: fremevano di piacere alla vista dell'huris mortale. Costei, parlò accennandola Cheik, non sar

Altrimenti non sarei qui! rispondeva la principessa con piglio di sovrana, che sa non poterlesi negar nulla e non è abituata, neppur può pensare, a un rifiuto. Non potete dunque farne a meno?... insistè il Weill-Myot che, col secondare in lei la fiducia di averli, si preparava a gioire del suo profondo turbamento. No, no!... ella ribattè un po' sdegnosa e impaziente.

Gli ariandici d'Egitto, battuti da Ariande, governatore di quella provincia per Cambise re di Persia, furono similmente famosi, perché d'argento finissimo a copella erano battuti, ancorché all'autor costassero la perdita del governo, per averli stampati senza l'autoritá o licenza del suo sovrano.

134 Nel campo saracin li troveranno, quando non possan ritrovarli prima; che per levar l'assedio iti seranno, prima che 'l re di Francia il tutto opprima. Così dirittamente se ne vanno dove averli a man salva fanno stima. Gi

Il povero Enrico fa sopraffatto da uno sgomento indicibile. Egli aveva pensato in cuor suo di non dare che venti lire, e capiva che bisognava metterne cinquanta come gli altri, e temeva di non averli nel suo portamonete. Dei cento franchi della mezza mesata sborsatagli dal tutore, e che dovevano servirgli per quindici giorni, gli pareva di averne gi

La madre. Io, li ebbi? Hai il coraggio di dire che fui io ad averli, come se li avessi voluti? Fu lui, signore! Me lo diede lui, quell'altro, per forza! Mi costrinse, mi costrinse ad andar via con quello! Non è vero! Come non è vero? La figliastra. Non è vero! Non è vero! La madre. E che puoi saperne tu? La figliastra. Non è vero! Al Capocomico: Non ci creda! Sa perché lo dice? Per quello

In quanto ai lavori nuovi, imitazioni, derivazioni dagli antichi esemplari, perchè diffidarne prima di averli sott'occhio? Ferve negli scrittori e nel pubblico l'ansiosa ricerca di qualcosa di meglio, di più elevato, di più raro che non somministrino le commedie e le pochades da le quali sono a stento alimentate le fiacche rappresentazioni dei nostri teatri. Parecchi tentativi hanno avuto la fortuna di vincere gli ostacoli di un'educazione estetica molto scarsa, e quelli, anche più ardui, delle vecchie abitudini. Buon numero di convenzioni teatrali, che gi

Il padre (dopo averli un po' osservati, con un pallido sorriso). Ma , signori! Quale altra? Quella che per loro è un'illusione da creare, per noi è invece l'unica nostra realt