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Ecco una sorpresa che ci lascia presto indifferenti: un nuovo tipo di granate austriache che scoppiando lanciano in alto lunghissimi vermi ondulosi e perpendicolari alti 50 e talvolta 100 metri.

Faremmo lo stesso è fede nostra delle forze austriache, se il contegno delle forze francesi non c'impedisse d'agire. Noi parliamo dolenti. Ma è necessario che la Francia sappia finalmente le vere conseguenze della spedizione di Civitavecchia, ideata, se stiamo a ciò che s'afferma, a proteggerci.

Le altre forze che concorsero alla guerra in Lombardia erano 5000 Toscani, 3000 Parmensi e Modenesi, 15000 dello Stato Pontificio, 4000 volontari Lombardi. Le truppe Napolitane comandate dal generale Pepe erano entrate in Venezia. Le forze Austriache erano di 80 mila uomini suscettibili di rinforzi.

M'ingannerò, ma per me queste ritirate, questi voltafaccia non sono che finte, tranelli per adescare il nemico. Perchè, signori, se l'Italia non dovesse pensare che a direi anch'io: S'è sbagliata strada. Bisognava gettarsi subito sui pochi Austriaci ch'erano rimasti nel Lombardo-Veneto e impedire che ne venissero giù dei nuovi dall'Alpi e dall'Isonzo. Ma l'Italia, signori, ha degli obblighi, dei grandi obblighi. Si tratta di distruggere l'Austria, si tratta. Ora mettiamo che i Piemontesi, i Papalini, i Napoletani, fossero tutti marciati subito verso la frontiera, è evidente che quelli di Vienna non avrebbero avuto coraggio di spedir altre truppe in Italia. Noi avremmo fatto prigioniero Radetzky e i suoi reggimenti, ma il grosso dell'esercito sarebbe rimasto sano e salvo a casa propria. Invece, lasciando sguarniti i confini, vengono ad uno ad uno a cader nell'agguato, Nugent, Welden, d'Aspre e tanti nomacci simili che il diavolo se li porti. E un bel giorno, quando tutte le forze austriache si son calate quaggiù, i Piemontesi da una parte, i Romagnoli e i volontari dall'altra, te li prendono in mezzo e fanno una frittata. Non ce ne deve tornare di l

Queste due austriache scontano oggi le loro colpe nel vedere la nostra bandiera sventolare su Aviano e nell'apprendere da me, da questa bocca e da questi polmoni, l'irrimediabile sconfitta dell'Austria. L'esercito dei loro fratelli, padri, sposi o amanti è stato da noi sconfitto per sempre. Italiani!

La sera di domenica 29 luglio le batterie austriache avevano sospeso il fuoco; gli artiglieri del Piazzale e di San Secondo, a cui non pareva vero di risparmiar le munizioni, ne avevano imitato l'esempio. A un tratto, poco prima di mezzanotte, spettacolo bello e terribile, il cielo è solcato da infinite striscie luminose, un fragore spaventoso risveglia la citt

Quale effetto producesse la generosa confidenza nel giovane ingegnere non è da dirsi. Pensò all'ardua impresa che la fortuna gli offriva, alle soldatesche austriache che occupavano ogni citt

Il giorno 8 agosto fin dal mattino, v'erano state provocazioni fra le truppe austriache ed i cittadini. Tra il pro-legato Bianchetti e il generale Velden, era stato convenuto che le truppe austriache non sarebbero stanziate colle armi in citt

Dicono che sono triestine, ma sono slave o austriache, bestiacce! E' una forte friulana bruna che parla così, grandi occhi azzurri nel viso sensuale infuocato dall'ira. Mi tira per il braccio. Sono in un fiume di popolo esasperato, pieno di rancori che scoppiano in moralismi esagerati.

Va subito a chiamare tuo padre, tuo fratello, tutti gli uomini. Ho bisogno di leve, rami di albero; niente zappe. Le abbiamo! Accendiamo altre torce senza curarci della fucileria austriaca che brontola sulla destra, molto lontano. Sono senza dubbio le retroguardie austriache che cedono alla terza armata sul Piave verso Fagarè. Tutti al lavoro.