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Emilio Augier in una scena di non ricordo quale delle sue squisite commedie, fa dire a un fratello spiritoso: «Noi somigliamo a quell'uomo, che pigliava sette raffreddori al mese e si guariva di tutti, eccetto che del primo. Così anche la Francia ha superato felicemente tutte le sue rivoluzioni, eccetto la prima». Lo scherzo a quel tempo fece molto ridere, perché con una trovata piccante esprime il pregiudizio nazionale, che nell'anno di grazia 1789 la sapienza politica fosse scesa in terra in carne e ossa, e che l'avvenire non abbia altro incarico, che di menare ad effetto le verit

Per contro, l'Italia di Cavour e di Manin ben a ragione protesta, che si valuti alle opere di Verdi la sua potenza geniale; e anche noi tedeschi, quanti poeti drammatici, che potrebbero collocarsi accanto a Ponsard e ad Augier, non abbiamo avuto in quei cinquant'anni tanto fecondi pel nostro sviluppo?

E vorrei proseguire: vorrei imitar l'esempio di Emilio Augier, che all'Accademia francese, dovendo tesser l'elogio d'un poeta illustre, disse: Quale omaggio migliore gli si può rendere che quello di recitare i suoi versi? e conchiuse: Non aggiungiamo nulla: portiamo con noi intera la nostra commozione, e che il poeta tramonti nella sua gloria. Ma recitar quei versi che furono la più schietta e calda espressione dell'anima sua, e darmi così l'illusione di riudir quella voce che non udrò mai più, non potrei: la commozione me li soffocherebbe nel cuore. Evochiamo una sola, la più bella forse delle sue creazioni, quella in cui più mirabilmente s'accordano l'altezza del concetto, la grandezza del disegno e l'andamento grave e solenne del ritmo che par che segni il passo di Leonida armato nel silenzio della notte. Alla mente di tutti, senza dubbio, è presente la figura augusta dell'eroe che, al raggio delle stelle, risorto dalla tomba d'Antelo, con la grande asta nel pugno, discende, circonvolato dall'aquile, per andar a cercare se sia sorta nel mondo una nuova gloria pari a quella delle Termopili, e riposar l

Malgrado che sia decaduto, Broek è ancora visitato da quasi tutti gli stranieri che vanno in Olanda. In una stanza della casa che ho descritta, v'è un enorme libro che contiene parecchie migliaia di, biglietti di visita e di firme manoscritte di gente d'ogni paese. Io l'ho scorso tutto. Il maggior numero di visitatori sono inglesi e americani; il minimo italiani, e questi quasi tutti nobili delle provincie meridionali. Fra i molti nomi illustri vidi quello di Victor Hugo, di Walter Scott, del Gambetta e del commediografo Emilio Augier. Fra i ricordi, v'è un calcafogli che l'Imperatore e l'Imperatrice di Russia regalarono a un cittadino di Broek in segno di gratitudine per l'ospitalit