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Aggiornato: 20 giugno 2025


«Signore mio Lord Pepe, non posso che darvi ragione. Lourdes è una triste fiera dei miracoli, dove si vende Cristo e si esorcizzano le piaghe de’ cristiani; una bottega di atroce medievalit

Pasquale con un sogghigno satanico accresceva l’insulto e l’agitazione del padrone, il quale soffocava a stento la gelosia, e il desiderio di vendetta. La vista di quello scherno, la vergogna di parere ridicolo, il furore della gelosia lo spinsero a svelare un atroce segreto che chiudeva gelosamente nel seno. Trasse di tasca un coltello, fece brillare davanti gli occhi di Pasquale quella lama lucente e accuminata, e gli disse:

Pel vialetto di cipressi che adduceva a quel funereo reliquario, la battaglia era stata atroce; i colpi di fucile avevano sloggiato i nemici a uno a uno, quasi in un duello di soldati contro soldati; qua e l

Sotto l'insegne del signor feroce La fiera gioventù mosse le piante, fra 'l comune ardor manco veloce Volle mostrarsi di costei l'amante; Ella percossa di cordoglio atroce Sparse caldi sospir, cangiò sembiante, Stracciò le chiome d'or con dura mano, Fece preghi e lamenti, e tutto in vano.

Gli fosse almeno comparso qualche nuovo Spurina a profetargli quanto fosser fatali a lui ed alla giovane sua sposa, se non le idi di marzo, le calende di ottobre! o i cavalli traendo l'adorata loro lettiga li avesse travolti, attraversando il ponte Elio, nel sottoposto Tevere, chè affogandoli, li avrebbe almeno involati al gioco atroce della loro fortuna!

Non ho che una parola e questa parola la diedi alla greca, d'altronde ecco che viene la tua rivale. Infatti Elenka veniva innanzi correndo come una pantera, stringendo un corbach di pelle d'ippopotamo lungo o flessibile. Un sorriso atroce, un sorriso di gioia sconfinata errava sulle sue labbra e negli occhi balenavagli un lampo feroce, un lampo spietato.

Disgorga il sangue, e per l'avorio bianco Va de la mano, ed il gentil vermiglio Su la guancia rosata indi vien manco, E nube di cordoglio adombra il ciglio. Il giovinetto allor tragge dal fianco Alti sospir nel repentin periglio, Ed agitato da la smania atroce Percotendosi il petto alza la voce: XLIV

«Non posso. Quello che mi era concesso mostrargli gli ho mostrato: il mio silenzio procede da una serie di tali avvenimenti, che io, io stesso, il quale sento tutta la gravezza della loro atroce realt

Così la fiducia tornò a dileguarsi; più non videsi davanti che la morte, resa anzi più atroce dalla necessit

Costanza. Non è vero, non è vero! Non può esser vero anche questo. Dio, Dio, che farò? Morire non basta. Mortella. No, non basta. Costanza. Figlia atroce, creatura di spasimo, quanto urlai, quanto mi travagliai per metterti al mondo! E mi sembra di partorirti un’altra volta dal mio terrore. Mortella. S’è vista una madre cullare una bara. Costanza.

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