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Aggiornato: 9 settembre 2025


E, con amarezza, premette alle strofe del Ritorno notturno: Fra la lotta politica e l'arte, viene l'ora in cui pur troppo bisogna scegliere, ossia scegliere fra gli aspri doveri contratti nella vita e i godimenti della fantasia. Forse avrebbe detto meglio e più chiaramente: o le ansie tormentose della forma. Ma egli queste ansie le conosceva poco.

Gonfiansi entrambe, e rio furor le accende Con orgoglio superbo a far difesa; Ma poi nel petto lor tema discende che torna di giel l'anima accesa; Quinci Aletto smarrita a fuggir prende, Segue Megera, e la bramata impresa Rimansi ivi deserta, onde d'affanno E con ringhi e con mugghi aspri sen vanno.

Maurizio era tornato al Castèu in uno stato di agitazione impossibile a descriversi. Passò in quella sua solitudine una cattiva giornata ed una pessima notte; migliore fu per lui il giorno seguente, nella ignoranza di ciò che accadeva alla Balma. Una cosa sapeva egli; che non vedeva Gisella, e che la montagna senza di lei era triste, il cielo buio, e cieco il futuro. Nel silenzio della sua stanza, dove egli stava di continuo con l'anima in soprassalto, come gli tornavano più chiari i dubbî, più forti i terrori, più aspri e più pungenti i rimorsi! Egli, infine, egli era il grande colpevole. Quella innocente creatura l'aveva travolta egli sull'orlo di un abisso, dove mal si reggevano ambedue: un passo ancora, un moto imprudente, ed era perduta. E forse le imprudenze non erano state gi

In cento parti Gli aspri monton colla ferrata fronte Urtan, doppiando i colpi, il saldo muro, E ne tremano i boschi, e n'ha spavento L'onda del Lario e il monte alto ne geme. E di tant'armi il fulminar non lascia Le conquassate torri e i merli e i tetti, I cari tetti che gi

Ragioniam netto adesso per allora, ch'io non soffro ingrognati e vo' quiete. Un cavaliere, quando la sposa ama, non si scorda giammai ch'è nata dama. Parean aspri a Terigi questi detti, ma dall'amore egli era sbalordito, e tanagliato da mille rispetti.

Da l'altra parte il suo valor non finge, e mostra in fatti quel ch'in nome suona, quanto abbia nel giostrare e grazia ed arte, il figliuolo d'Amone, anzi di Marte. 46 Furo al segnar degli aspri colpi, pari, che si posero i ferri ambi alla testa: ma furo in arme ed in virtù dispari, che l'un via passa, e l'altro morto resta.

Anche i turchi modernamente, sebbene per molte cittá e in molti regni battono monete d'argento, cioè a dire aspri e pacasi, che sono le loro monete minute, nondimeno non hanno zecca per battere oro, fuorché una sola nel Cairo, ove battono li scheriffi o siano sultanini, qualche poco inferiori di bontá al zecchino di Venezia, ma per lo piú eguali o anche migliori degli ongari d'Allemagna.

Non perdete vigor, saldi le piante, Di sdegno il petto, o Cavalieri, empiete; Pronti le mani a l'armi, aspri il sembiante, Fuggite voi, se me fuggir vedrete. Ei diceva, e sospingeasi avante. Allor chi spada, e chi ferrato abete, E chi punta di stral bagnò nel sangue; Ma pure il Turco in guerreggiar non langue.

Eppure le sue rocce di massiccio e grigiastro calcare che ne costituiscono il nocciolo centrale, le sue creste curiose nella loro denudazione, gli aspri e ripidi valloni che le acque hanno scavato nella compatta massa calcarea, le brulle e selvagge gole nelle quali cupi scorrono fiumi e torrenti, i ripidi pendii su cui si arrampicano pecore e capre in cerca di un misero pasto di pochi licheni, fanno vivo contrasto con le circostanti vallate, colline e pianure verdeggianti, ricche di prodotti, bene irrigate.

«... fede e innocenza son reperte | solo ne' pargoletti, poi ciascuna | pria fugge che le guanze sian coperte». DANTE. Date quiete, posti li aspri giovi, a' vostri armenti omai, duri bifolci, ed a que' fonti dolci lasciateli appressare! quel rivo di voi sia alcun che piú 'l sostegna o folci, chi di loco a loco lo rimovi, ché 'n questi giorni novi non è di libertá chi venga privo.

Parola Del Giorno

prochi

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