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Aggiornato: 3 giugno 2025
Le liste dei votanti nelle elezioni, la suprema indifferenza colla quale il Paese guarda ai procedimenti parlamentari, la disubbidienza sistematica, dove riesce possibile, alle leggi sancite da esso, attestata dalle cifre degli arretrati nel pagamento delle tasse, rispondono abbastanza per me.
E se questo fa il Governo centrale, figuratevi quello che fanno i governi provinciali. Nel febbraio passato il Governo della Plata doveva più di tre milioni di lire di stipendî arretrati; e s'intende di piccoli stipendî dovuti a stranieri, oppure a impiegatucci che per la loro situazione non hanno peso nell'organismo elettorale come, per esempio, i maestri. I grossi stipendî corrono sempre, cascasse il mondo. E per parlare di maestri soltanto ecco qualche dato: i maestri di Salta debbono avere più di un anno di stipendio; quelli di Chacabuco, quattro mesi; quelli di San Juan, quattordici; quelli di Entre Rios, nove. A Paran
Tirata una linea di demarcazione sui conti arretrati, ho potuto presentarmi in casa Brisnago col solo titolo di parente, e in conseguenza con puri e santi affetti nell'animo. Mia figlia e mio genero si gettarono fra le mie braccia colla loro bimba, e quando entrò nella stanza la contessa Savina, ci siamo stretti la mano in mezzo alla nostra famiglia, come dovevano stringersela due nonni....
Sia levata la arbitraria gravezza posta dal console della Sorìa sui mercanti e restituito il percetto: «essendo pubblica intenzione di accarezzare i mercanti per non deviare il commercio». 1592, 11 settembre. Tutte le merci che vengono di Sorìa siano tenute a pagare ½ per cento al cottimo di Damasco, oltre l'1 che si paga presentemente, e ciò per estinzione dei debiti arretrati. 1608, 28 luglio.
Il Governo italiano sembrava inclinato ad accettare trattative; esso affermava che, secondo gli articoli della Convenzione di settembre, non avrebbe, dopo il ritiro dei Francesi, nè attaccato il dominio pontificio, nè sopportato che altri lo attaccasse. Esso mandò truppe ai confini, per sorvegliarli, cioè per impedire che bande di volontari riuscissero a penetrare negli Stati del Papa. Intanto il Governo francese si dava pensiero di pareggiare la differenza del Debito pubblico dello Stato pontificio; e calcolava gli arretrati, per le provincie della Chiesa annesse all'Italia, in 12 milioni da pagarsi al Pontefice. Fece sapere al Governo italiano che era opportuno che mettesse all'ordine il partito d'azione, del quale si sapeva bene che, firmando la Convenzione di settembre, era intimamente risoluto a calpestarla alla prima occasione. Lo scopo dei democratici non era certo un segreto; avrebbe il Governo italiano autorit
NOGHERA Giovanni Battista SOMAGLIA Gaetano SANNER Baldassare PECCHIO Pietro, giudici per i conti arretrati. CRESPI Luigi, Regio procuratore generale. SEGRETERIE DI STATO E MINISTERI: Segreteria di Stato in Parigi: ALDINI Antonio, predetto, Ministro Segretario di Stato MARINONI Francesco, segretario generale.
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