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Smorta al pari di un cadavere, colle guance rigate di lagrime, ella sciolse lentamente le sue mani da quelle di Alvise e senza parole si lasciò cadere in una delle ampie poltrone reclinando il capo affaticato.

Alla loro passione Loreta ed Alvise avevano ceduto così, con trasporto. Nata nel segreto di una tacita corrispondenza, essi continuarono a tener celata allo sguardo di tutti, gelosamente, questa passione, che alimentata nel mistero, si faceva d'ora in ora più forte e più deliziosa. Consapevoli entrambi della necessit

Dovresti scriverle chiedendole perdono, suggerì Alvise. Non ti risponder

Era una cosa spaurevole. Fra gli amici venuti in quei giorni a trovar Filippo fu il conte Alvise Priùli, un vecchio d'oltre sessant'anni, dalla vita cristallina, maestro di cortesie, oracolo in materie cavalleresche, franco nel parlare. Ti sei cacciato in un ginepraio, egli disse a Filippo. Perchè non consigliarti con qualcuno, prima di agire?... A provocare e a battersi v'è sempre tempo.

Non si conoscono leoni di Alvise Mocenigo IIche succedette nel 1700 al Valier, bensì di Giovanni Corner IIche dopo lui ebbe il ducato nel 1709. I costui leoni, rari come quelli del Morosini, non hanno altre variet

Bianca ed Alvise crebbero in tal modo come due fiori di serra, allevati sotto l'occhio sapientemente vigile del più innamorato fra i giardinieri. E a simiglianza di siffatti fiori riuscirono due creature fragilissime, che gi

Il bene che vi ho fatto! ella ripetè lentamente. No, Alvise. Sarebbe stato ben meglio se questo momento non fosse venuto. Per l'affetto che ci siamo portati un giorno, abbiamo sofferto entrambi abbastanza. Nell'incontrarci dopo tanti anni avremmo dovuto avere la fermezza di non ripensare più al passato.

E quando, nel salire l'erta un po' faticosa che costeggia il palazzo Morò-Casabianca, il cavallo rallentò il passo, il fattore Beppo, uscito dal cortile al rumore delle ruote, s'avvicinò alla carrozza, per salutare la signora. Va a Moruzzo, contessina? domandò garbatamente, col berretto in mano. , a Moruzzo. C'è andato anche il signor conte Alvise.

Loreta.... mormorò dopo qualche momento Alvise con accento di preghiera, come per riprendere il discorso troncato. Ma s'interruppe subito vedendo come Loreta ad un improvviso scarpiccio su per il viale avesse trasalito invitandolo col gesto a tacere.

Nella elezione del successore di lui lo stesso avvenimento accadde, che in quella del Mocenigo avvenuto era. Disputavansi tra di loro della ducale corona i due Procuratori di san Marco, Alvise Pisani ed Angelo Diedo; quest'ultimo avea ambita la dignit