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Aggiornato: 9 maggio 2025


Egli non pensava, il generoso figlio delle Alpi, che tra breve, caduto trafitto da piombo cosacco, ei bramerebbe la mano d'un amico per sorreggergli la testa morente. Rivolto a Lina che, minacciando la tempesta, s'era avvicinata all'amato del suo cuore egli le disse: «Torna dalle tue compagne e raccomanda i nostri poveri feriti; sopratutto che non li lascino indietro».

Ahi... Girani, mio amico, mio sposo, Girani!... Ah più non è, più non risponde... Oh Dio qual sangue tutto mi allaga il seno? di qual sangue io ritraggo bagnate le mani stese all'amato capo!... Ahimè, dolente me! ahi disgraziato Girani! più non ti trovo, e ove sedeva lo sguardo più non v'hanno che ossa infrante, e lacere carni e distruzione!... Ahi misera, misera! a tanto mi ha serbata la nemica fortuna! doveva io raccoglierti fra queste braccia coperto di ferite e di morte?... Ahi, chi l'orrendo colpo scagliò? maledetto il fiero che troncò preziosa vita! e che mi vale s'essi punirono l'assassino quando io ho perduto per sempre l'amico?

E diventando rossa, di fuoco, per la nuova prova d'amore, di tutto il suo amore che gli voleva dare, il sacrificio più grande e più caro della amante all'amato, il sacrificio, l'oblio del proprio pudore, sciolse di colpo il nodo della cravatta lilla, slacciò nervosamente, precipitosamente i bottoni del vestito, della camicetta, e sul collo, fin giù sulla spalla, gli mostrò un livido e una piccola graffiatura.

Vieni, succingiti, spicca un salto e géttati in groppa. I convitati alle nozze aspettano; la camera è giá schiusa per noi. La vezzosa donzelletta innamorata si succinse, spiccò un salto, snella si gittò in groppa al cavallo, e con le candide mani tutta si ristrinse all'amato cavaliere. E arri arri arri! salta salta salta; e l'aria sibilava rotta dal gran galoppare.

Il bracco non curando la confusione successa tra i bipedi, precipitossi sulla sparsa minestra, ed in un momento ebbe pulito il suolo; non appena però terminato il pasto, il povero cane, preso da un tremito mortale, cadde sul pavimento, e dopo d'aver stirato convulsivamente a varie riprese le gambe ed urlato alcuni lamenti disperati, morì cogli occhi sbarrati, diretti all'amato suo padrone, che lo contemplava amaramente compassionandolo senza potersi movere per soccorrerlo.

Parola Del Giorno

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