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E comeché gli altri nominati si fossero, in uno, come le donne sogliono esser vaghe di fare, le piacque di rinnovare il nome de' suoi passati, e nominollo Aldighieri; comeché il vocabolo poi, per sottrazione di questa lettera «d» corrotto, rimanesse Alighieri.

Morto è il tuo Dante Alighieri in quello esilio che tu ingiustamente, del suo valore invidiosa, gli désti. Oh peccato da non ricordare, che la madre alle virtú d'alcuno suo figliuolo porti livore! Ora adunque se' di sollicitudine libera, ora per la morte di lui vivi ne' tuoi difetti sicura, e puoi alle tue lunghe e ingiuste persecuzioni porre fine.

I vostri filosofi, i vostri sacerdoti del pensiero e dell'arte, non tosto avevano afferrato colla mente un concetto di Vero, che sentivano prepotente il bisogno di ridurlo a fatto, e furono, dagli antichi Pitagorici a Tomaso Campanella, da Dante Alighieri a Michelangiolo e Machiavelli, ordinatori di consorzî segreti, legislatori di citt

Quando per l'ultima volta Paolo Tarsis si incontra con la donna ed ha scoperto che essa è incestuosamente innamorata di suo fratello, si scambiano queste dichiarazioni: «Conoscimi, ella diceva, conoscimi prima che io mi separi da te, prima che tu mi lasci...» ecc. Dante Alighieri non sente il bisogno della descrizione.

Non esigerete che io ripercorra tutta la biblioteca dei classici per mostrarvi quante volte ho mentito degli entusiasmi per autori non letti, o letti sbadigliando. Forse meno che altri miei colleghi ho abusato del gran nome di Dante Alighieri.

Dante Alighieri pensa che le ragioni dell'arte non domandano la vivisezione dell'anima domandano la descrizione brutale dell'abbraccio.

Fra quelle lotte però sentivasi la vita: ciascuno capiva quel che valesse di per , e quel che potrebbe d'accordo cogli altri; il commercio, l'agricoltura, le arti erano salito in gran fiore; pittura, scultura, architettura, offrivano modelli, che il difficile nostro secolo non cessò di ammirare; e la lingua, venuta a mano di Dante Alighieri morto venti anni prima, e del Petrarca e del Boccaccio, giovani ancora, acquistava il primato che più non perder

Dante Alighieri è forse meno morale di Gabriele d'Annunzio, idealizza l'adulterio incestuoso di Lanciotto e Francesca, ma non descrive: lascia che il lettore, lascia che colui che ha seguito quelle due terzine e visto e intuito da quelle terzine la piena dell'affetto che ha travolto in un istante quei due, lascia le delizie di quell'ora non descritte minutamente ma indovinate.

Per la prima volta si pubblicano, corrette nel testo, ridotte alla lor vera lezione, e sottoposte ad indagine critica, rivendicate, con validi argomenti, al suo autore le Chiose alla prima Cantica della Divina Commedia, scritte da Jacopo, figlio di Dante Alighieri.

La filologia classica sorge, come tante altre cose belle, in Italia. Senza parlare dei precursori, tra i quali, per altro, è Dante Alighieri, e i manualetti tedeschi non se ne accorgono, incomincia con Francesco Petrarca, salutato anche dai manualetti tedeschi, resuscitatore dell'antichit