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Ogni anno egli tornava alla Bergamo nativa per abbracciare il suo vecchio maestro Simone Mayr, il quale, cieco d'occhi e affranto dagli anni, si era esclusivamente dedicato alle composizioni di chiesa.

Quintino sentiva nel petto indolenzito i morsi acuti della fame, il freddo lo intorpidiva, era affranto dalla stanchezza, e però gli si stringeva il cuore vedendo quanto gli riuscirebbe difficile il dare almeno una rappresentazione con quel tempaccio e a quell'ora.

Mi coricavo assai tardi affranto dalla fatica, intirizzito dal freddo, oppresso da pensieri dolorosi e da atroci sospetti, ma all'indomani uno sguardo di quegli occhi rasserenava il mio spirito, e scacciava le ombre dei cupi pensieri, come il sole che sorge scaccia le tenebre e ridona alla terra lo splendore e la vita.

Il tuono fuggiva morendo lontano nelle alpi e dai rotti del nembo uscivano lembi di sereno, da cui veniva una fresca brezzolina a scuotere le frasche grondanti dei pergolati. Flora si voltò una volta ancora a salutare colla mano quando fu al cancelletto e scomparve. Egli rispose colla mano e si lasciò andare sui gradini del portichetto come uomo affranto da una inesprimibile stanchezza.

Giorgio fissò la Luigia, che abbassò il capo e si mise a piangere; ma tuttavia egli non si fermò a Santo Fiore. Ritornando a Borghignano era affranto, avea il cuore spezzato; eppure si sentiva più calmo. Maria stava male! Questo nuovo dolore, al quale poteva abbandonarsi senza rimorso, senza vergogna e senza collera, penetrava come un'aura di pace nella sua anima sconvolta.

Si mise a letto, fece chiamare il maestro Zecchini, come il più vecchio amico di casa, e colla sincera effusione d’un animo affranto, gli confidò i suoi presentimenti e le sue disposizioni.

Il signor Galli accasciato, affranto, si era seduto. Nora si era appoggiata alla sua poltrona: essa aspettava, aspettava che parlasse, che le rispondesse, che le dicesse che cosa doveva fare;.... aspettava. Il signor Galli si asciugò gli occhi col palmo della mano, si raccolse, si sforzò, finchè l'uomo serio, grave, riprese il sopravvento.

Il frate barcollava, affranto, atterrito da quella improvvisa apparizione, e Lucertolo dovette spingerlo a sedere verso un alto mucchio di sassi perchè non cadesse. E che cosa volete fare ora? domandò a Lucertolo Lina. L'uno e l'altra stavano in piedi dinanzi al frate, che era quasi disteso, prostrato sui sassi.

Era timido, debole, irresoluto; tanto debole da cadere sfinito, affranto, sotto il peso della sventura, senza sentirsi capace di rialzarsi mai più, nemmeno pensando di essere padre.

Mettere la questione così, dallo stesso interessato, gli era un assolvere anzi tratto Concettella. Forse gli è questo appunto che Gabriele desiderava. E' vi fu un bisbiglio generale nel gruppo dei galeotti. Tutti si favellavano a voce sommessa, l'un l'altro. Gabriele erasi lasciato cadere in un angolo come affranto, aspettando il verdetto paventato. Concettella, afferrata alle barre del graticcio, guardava Gabriele con ansiet