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Aggiornato: 19 maggio 2025


E Morella apriva le sue braccia, e voleva gittarsi al collo dei giovane conte. Vitaliana si coverse il viso delle mani. Chi sa? Ella tremava d'esser vista! di esser vinta! Adriano indietreggiò, e, senza dir motto, indicò la porta a Morella. Tu mi cacci via, dunque? tu mi cacci davvero? gridò Morella. Addio, signora rispose Adriano, aprendo la porta.

E quando si pensi che questo Castel S. Angelo non era altro che il mausoleo di Adriano, il quale aveva distrutta da cima a fondo Gerusalemme per ben due volte, e condotti gli ebrei in schiavitù, sar

Andò dritto alla sua camera, rifiutando il servizio dei suoi famigliari. Il duca ritornò alla porta della camera di sua moglie. Poco dopo, tutti dormivano nella magione tranne lui ed Adriano forse! No, Vitaliana anch'ella vegliava. Non udite voi quella parole interrotte, quei sospiri che, come bianchi cherubini, volano verso Dio; quella solfa profumata, che è un inno alle penne d'oro?

L'abate di Cluny, preceduto dal castellano e seguito da un uomo ravviluppato in bianco mantello, attraversarono parecchie sale della Tomba di Adriano, o Castel Sant'Angelo, come dal XII secolo si addimandò, fino a che non giunsero ad un appartamento all'angolo settentrionale di esso. Quivi, innanzi ad una porta centinata, il castellano si volge all'abate e dice: Ella è qui.

Adriano non ebbe nemmanco il tempo di gridarle dietro: Io ti amo, Vitaliana! Egli ricadde sul suo seggio, e, come un uomo che parla in meditando, si disse: Ed il marito?... Ah!... Ebbene... ella è vedova! Le dighe si rompono. Nelle situazioni estreme, o si diviene idioti o si acquista una lucidit

Vitaliana disse infine Adriano partendo che debbo io sperare? Mio povero amico rispose la duchessa di un accento triste e scoraggiato di' piuttosto: che debbo io temere? Io metto tutto nella mia posta riprese Adriano. Me lo immagino bene replicò Vitaliana. Perocchè io vi metto tutto, e, più che tutto, me stessa ed il figlio mio! Adriano partì, il paradiso negli occhi, lo sgomento nel cuore.

Ti propongo una rivincita disse infine Adriano a suo zio. Andremo di questo passo in una sala d'armi. Farò dieci assalti col maestro. Se egli è Grisier, scommetto i cinquecento franchi che mi devi, che lo toccherò cinque volte. Se è con tutt'altro maestro di sala, lo bottonerò sette volte. Accetto disse Sergio. Duca, volete voi tenere la scommessa con me?

Adriano s'inclinò assai leggiermente, senza nulla rispondere, poi azzeccò i suoi occhi brillanti sulla cugina, che sembrava inquieta, e fece due o tre passi per allontanarsi in silenzio. D'un tratto, però, egli si rivolse; si avvicinò vivamente a Vitaliana; prese le mani, cui bruciò del suo contatto, e gridò: Vitaliana, posso dirtelo adesso: Io ti amo!

È fama, che Federigo, nello eseguire queste cerimonie, sbagliasse staffa; la qual cosa essendogli fatta osservare da certo famigliare del Papa, rispondesse: ch'egli non aveva mai fatto lo staffiere, volendo con questo mordere la bassa nascita di Papa Adriano; come se non fosse maggior gloria di piccolo farsi potente; che nato grande mantenersi in grandezza.

Dove, morto giá Eugenio III ed Anastasio IV , pontificava Adriano IV, ma poteva il nuovo senato; e sott'esso quell'Arnaldo da Brescia, il condannato d'eresia, predicante per il senato contro al papa.

Parola Del Giorno

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