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Ella era leggiadra quanto la madre degli uomini, che il divino Ghiberti effigiava sorgente dalla carne di Adamo, e sorretta dagli Angioli a riporre in pegno di amore la sua mano nella mano di Dio.

Cosicchè, insieme ragionando, bentosto capirono che tu eri, vecchio Adamo, un debole gigante, il quale, se ancor tutti governava col peso della sua dura forza, indi a poco avrebbe sottomesso l’Eden ai capricci della signorina Eva, ed avrebbe continuato più che mai a sudare grosse gocciole di sudore, a divellere tronchi centenni, a smuovere macigni e rivolger glebe, onde far lei camminare sovra l’erba fiorita.

Tutti gli uomini, da Adamo in giú fino al calzolaio che ti fa i begli stivali, hanno nel fondo dell'anima una tendenza alla poesia. Questa tendenza, che in pochissimi è attiva, negli altri non è che passiva, non è che una corda che risponde con simpatiche oscillazioni al tocco della prima.

Tutto benissimo, salvo l'ultima frase! ripigliò a dire capitan Dodero. Il Signore aveva tolta la costa di Adamo ed era per farle quell'uffizio che ci raccontò il Lorenzini, allorquando fu veduto dalla volpe, che passava a caso da quella parte dell'Eden. Voi sapete meglio di me che gli animali erano gi

<<O voi che sanz'alcuna pena siete, e non so io perche', nel mondo gramo>>, diss'elli a noi, <<guardate e attendete a la miseria del maestro Adamo: io ebbi vivo assai di quel ch'i' volli, e ora, lasso!, un gocciol d'acqua bramo. Li ruscelletti che d'i verdi colli del Casentin discendon giuso in Arno, faccendo i lor canali freddi e molli,

Se in un giardino si trovano dei pomi maturi, una bella ragazza di diciott'anni, e un bel giovinetto di venti, e non si rinnova la storia di Adamo ed Eva, è proprio un miracolo. Non occorre nemmeno il serpente.

Meno male; ora, continua tu, Dodero, che parli in genovese, come Iddio comanda. E come difatti parlavano Adamo ed Eva, poichè la genovese è la prima lingua del mondo; disse gravemente Mauro Dodero, pettinandosi la barba colle dita, come era suo costume. Ora torno al racconto.

Del resto, è anche vera un'altra cosa, ed accade agli animi deboli, che sono poi il maggior numero della figliolanza di Adamo. Ci si apre con un gentile ascoltatore, con un virtuoso consigliere, e si piange o si è sconfortati, ed è nobile sfogo che ci eleva lo spirito ad altezze o non prima vedute, o non reputate accessibili all'uomo.

E poco piú sotto, parlando de' conti di Romena, dice lo stesso mastro Adamo: Io son per lor tra fatta famiglia, e m'indussero a batter i fiorini, che avevan tre caratti di mondiglia.

Ora capisco perchè vi s'ingrossa il pomo d'Adamo: son lo vostre bugie... finì col dire la mamma di Amedeo, una donna ancor viva e forte coi cappelli bianchi, che cascavano sui pomelli rossi delle sue guance essicate. Bortolo a quel proverbio del pomo di Adamo non potè trattenersi dal ridere, mentre la Santina mostrava il desiderio di veder qualche altra cosa.