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Aggiornato: 19 maggio 2025
Rinfrescatolo e presentatogli il cibo, gli preparava qualche fascio d'erba o di fieno, e fattonelo adagiare lo invitava al riposo. Con qualche fronzuto ramo gli allontanava i molesti insetti, e conciliavagli il sonno: quando erasi addormentato, gli copriva con quella fronda il volto, e stava sempre in attenzione perchè niuno venisse a dargli molestia o a rompergli il riposo.
Le brande lungo il dorso del camerone assunsero la forma di letti elastici, con dei materassi sprimacciati, sui quali si poteva adagiare il corpo affranto dai patimenti, con un guanciale soffice che pareva appena uscito dalle mani del materassaio. Guardavamo tutto con compiacenza.
Era la mezzanotte, quando i superstiti della spedizione e i liberati mettevano piede sul ponte della darnas ancorata nella piccola baia. Daùd dopo di aver fatto trasportare i feriti sotto il capannone di poppa e adagiare sugli angareb, e d'aver invano pregato Fathma perchè si riposasse, comandò di ultimare il più presto possibile i preparativi di partenza.
La giovane gli si avvinghiò al collo, si lasciò adagiare sul letto, e tra le lagrime cercò la bocca di lui, che mentiva e baciava così bene....
Venne il tempo disse il Conte con voce solenne; poi, composto il volto ad austero atteggiamento, proseguì: Però, miei nobili amici, vi supplico a rispondere innanzi a questa mia domanda: Se Dio, scongiurato tutte le sere prima di adagiare le mie membra sopra le piume, e tutte le mattine aperti appena gli occhi alla luce ardentemente, lungamente per un voto, che sul capezzale lasciava, e sul capezzale io rinveniva: se Dio, che udiva la mia preghiera raccomandata dai Sacerdoti in mezzo al santo sagrifizio della messa, dai canti delle vergini sacrate, dalle orazioni dei suoi poverelli: se Dio, dopo avermi disperato di concedermi ascolto, allo improvviso, per un tratto della sua misericordia infinita, i miei desiderii oltre la speranza adempisse, non avrei, dite, ragione di esultarne io?
Fornita questa prima parte del debito suo, Ariberti accostò una portoncina al camino e vi fece adagiare la sua bella compagna, che seguitava di tratto in tratto a rabbrividire. Voleva anche coprirle la persona con un ampio coltrone, strappato dal letto; ma ella non lo accettò, amando meglio scaldarsi al fuoco che divampava nel camino e gi
Quella sera la contessina di Vaussana ebbe testa per tutti. Fatta preparare una lettiga e adagiare sovr'essa la sua morta amica, la fece trasportare nella notte alla Balma. Triste convoglio a lume di luna; triste ritorno della povera Gisella alla dimora de' suoi padri, dond'era uscita il mattino con tanta gioia nell'anima, così fiorente di salute e di bellezza! La riposero nel suo letto; la sua stanza, tutta ornata di fiori e di doppieri, fu tramutata in camera ardente. Tre giorni la salma fu lasciata col
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