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Anche Vittorio Emanuele ambiva di terminare ogni agitazione colle armi alla mano, ed apparecchiava l’esercito; Garibaldi invocava armi e volontari; tutta la nazione voleva combattere. L’alleanza colla Prussia rese possibile la guerra, che finalmente venne dichiarata con generale contento il 20 giugno del 1866. In quel giorno tanto desiderato scomparvero tutte le dissenzioni, tutte le discordie, tutti i partiti; la nazione e il Parlamento furono unanimi. Il re annunziò che riprendeva la spada per la libert

Lo stesso giorno il Comitato nazionale segreto di Roma pubblicò in un foglio volante questo importante proclama: «Romani! finalmente l'ultimo soldato francese, l'ultimo straniero ha abbandonato l'Italia. Dalle Alpi al mare nessuno stendardo straniero spiega più sull'Italia protezione iniqua o signoria. Questo spettacolo, doloroso per i nostri oppressori, è pieno di conforto per noi che dopo 18 anni rialziamo di nuovo la fronte, e vediamo Roma arbitra dei suoi destini. Questo gran giorno resti profondamente impresso nella memoria e nel cuore d'ogni romano che senta onore per la sua patria fin ora tanto infelice. Questo giorno, il 14 dicembre 1866, apre un'èra nuova, un'èra che vedr

Il desiderio del Marchese è stato esaudito, poichè Pasquale Villari, professore di storia a Pisa, ha pubblicato un'opera pregevolissima, «La storia di Girolamo Savonarola ed i suoi tempi». La campagna dei volontari intorno Roma. La campagna dei volontari intorno Roma. Nell'autunno 1866 l'Italia era in preda ad un eccitamento eguale a quello dell'anno 1859.

Chi poi credesse di trovare in questo libro, un dramma giudiziario con simulazione di parto, che levò rumore grandissimo in questi giorni, si pulisca la bocca. Milano, 20 giugno 1880. Nell'ottobre del 1866, moriva in Milano di pneumonite il vedovo conte Guglielmo O'Stiary dopo una fiera malattia di cinque giorni.

E che c'era da aspettarsi qualche avvenimento doloroso come quello del 1866 lo fece comprendere chiaramente in una celebre discussione parlamentare un altro uomo eminente, che aveva studiato e conosciuto la Sicilia da magistrato. Alludo all'on.

Chi mai avrebbe detto a Enrico O'Stiary che quei cinquanta franchi da lui con lieto animo versati nella borsa di Luisa a titolo di beneficenza la sera d'un giorno d'autunno del 1866, dovessero essere il primo anello di una lunga e disastrosa catena di sagrificî, di spese, di perdite, di debiti, di rovesci, che lo dovevano condurre tre anni dopo, quando egli era per aver la piena disponibilit

Ecco le principali sue pubblicazioni: Storia e letteratura, con altri scritti; I martiri del 1866 e il maggiore Lombardi; Una corsa per l'Europa; La contessa e il banchiere; Un'estate in Sant'Andrea; Biografie e paesaggi; La libert

Tutto questo rasserenarsi dell'orizzonte del nostro mendico, era dovuto poi al cambiamento di temperatura politica, occorso verso la fine del 1866, in cui gli Italiani, sebbene in modo indecoroso, rientravano in possesso di casa loro. Non era indifferente per il cardinale A... il poter dire "anch'io ho un nipote liberale e di prim'ordine" e per questo cercava l'amist

[Nota 9: In una ballata rumena, che insieme col dotto amico mio prof. S. FRIEDMANN tradussi dalla nota raccolta di B. ALECSANDRI (Poesit populare ale Romanilor, Bucuresci, 1866), Bogdan,

Il corpo scelto della milizia di S. Pietro, la vera guardia dei cavalieri della Croce, erano gli zuavi. Lamoricière aveva istituto questo corpo in memoria delle sue campagne africane, quando nel 1866 il Pontefice lo aveva chiamato a Roma, salvatore del Potere temporale.