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Avanti che la sua ragione si alterasse, e prima di prendere il velo, aveva fatto testamento. Oltre un lascito importante al monastero, essa divideva il resto de' suoi beni, che le sue gioie rendevano ragguardevoli, tra un'Italiana sua parente, sposa di Bonnac, ed il parente più prossimo della marchesa di Villeroy.

Oppressa dalle fatiche del giorno, si addormentò immediatamente, e quando si svegliò trovossi molto più sollevata. Sant'Aubert aveva domandato di essere sepolto nella chiesa delle monache di Santa Chiara; aveva scelta la cappella settentrionale, prossima alla sepoltura dei marchesi di Villeroy, e ne aveva indicato il posto.

Nel numero infinito de' suoi adoratori, vi fu il marchese di Villeroy. Viaggiando in Italia, la vide a Venezia, e se ne innamorò. Anch'essa fu colpita dalla bella figura, dalle grazie e dalle qualit

Il marchese di Villeroy ne era il possessorerispose Voisin con fare d'importanza. Ahdisse Sant'Aubert agitatissimo: «siamo dunque così vicini a Blangy? Era la dimora favorita del marchesesoggiunse Voisin; «ma la prese in antipatia, e son molti anni che non vi è stato: mi fu detto che è morto da poco tempo, e che questo feudo passò in altre mani

dicendo, ella rammentossi delle carte, fra le quali aveva trovato il ritratto, e si convinse quasi che fossero relative alla marchesa di Villeroy. Ma la supposizione le fece nascere uno scrupolo. Temeva che fosse precisamente il segreto che suo padre aveva voluto nasconderle, e pareale di mancare al suo dovere cercando di penetrarlo. Qualunque fosse la sua curiosit

Signoradisse la Feydeau, «fatemi la grazia di dirmi la vostra opinione sul marchese di Villeroy. Lo strano avvenimento del castello ha tanto eccitato la mia curiosit

Al suo arrivo in Linguadoca, venne a sapere che il marchese di Villeroy era gi

Tutto ad un tratto le parve vedere un'ombra fra le colonne; si fermò, ma non avendo udito i passi di alcuno, conobbe esser l'effetto della sua imaginazione alterata. Sant'Aubert era sepolto in un'urna semplicissima, la quale non portava altra iscrizione fuor del suo nome e cognome, la data della nascita e quella della morte, ed era situata al piè del pomposo mausoleo de' Villeroy.

Emilia fu commossa da quest'istoria, che le parve aver molta analogia con quella della marchesa di Villeroy, e sparse qualche lacrima sugli infortunii d'entrambe. «È stranosoggiunse ella, «ma vi sono momenti in cui credo rammentarmi la sua figura; io non ho per certo veduta mai suor Agnese prima di entrare in questo convento; bisogna che abbia visto in qualche parte una persona che le somigli, eppure non ne ho nessuna memoria.» E rimase sovrappensieri.

Alcune circostanze singolari distrassero Emilia dalle sue inquietudini, eccitando in lei sorpresa pari ad orrore. Pochi giorni dopo la morte della signora Laurentini, fu aperto il testamento di quella dama in presenza della superiora del convento e di Bonnac. Un terzo de' suoi beni era stato lasciato al parente più prossimo della marchesa di Villeroy, e questo legato riguardava Emilia.