United States or Suriname ? Vote for the TOP Country of the Week !


Tutto era finito; del suo passato non rimaneva che Lamberto, fra Nello e la signora Giulia, che passavano tutti i pomeriggi sotto i portici del Pavaglione, all'ora del passeggio, così belli tutti tre che la gente si voltava loro dietro sorridendo d'ammirazione. Ma in quella tristezza, qualche volta, le si alzavano dalla coscienza voci impetuose.

a l'Ideale che non ha tramonti, a la Bellezza che non sa dolori? Quando grida una voce: In alto i cuori! raggiano de' poeti erte le fronti. Oh pomeriggi chiari e dilettosi in cui fiorì la tua nova fatica e dentro i versi miei laboriosi tremò il disìo de la bellezza antica!

Io l'ho udita narrare e me la son fatta ripetere più volte. Nei lunghi pomeriggi estivi, nelle lunghe sere d'inverno, io prendeva uno sgabello e sedeva ai piedi di mia madre, appoggiando il capo sulle sue ginocchia.

Un altro tipo curioso sotto parecchi aspetti, era l'infermiere che veniva nella nostra camerata nei pomeriggi della caldura a inaffiarla di acido antisettico per tentare di salvarci dalle mosche inique e dalle cimici implacabili. È un forzato di cuore, che si trova in galera per avere creduto nella fedelt

Così fu dato a Bertolini il nome di Bemolle, che gli rimase per sempre. Bemolle, che era sopratutto compositore, ora non componeva più. Egli fu ben presto uno dei Divorati. Le sue mattinate erano prese dal Professore. I suoi pomeriggi egli li diede ad Anne-Marie. Arrivava ogni giorno, dopo colazione, e senza dir nulla si metteva al pianoforte.

La chiesa del nostro villaggio era piccolina e molto antica. Collocata sopra una altura, vi si accedeva per uno di quei sentieri scaglionati nella montagna, dove l'erba cresce tra sasso e sasso, che è così dolce salire lentamente nelle mattine bianche o nei pomeriggi soleggiati, colla pace nello spirito e la fede nel cuore. Io l'amava particolarmente, la chiesetta.

Od invece per addestrarmi nell’amabile gioco del bigliardo inglese?... Quante biglie occorrono e che lunghe stecche per il gioco del bigliardo inglese! Com’è noioso, nei pomeriggi di Settembre, il gioco del bigliardo inglese!

Nella calma di quei pomeriggi estivi, mentre tutta la casa dormiva nella siesta quotidiana, io sfogliavo il vecchio volume trovato nella biblioteca paterna e imparavo a conoscere Caliban, punzecchiato dagli spiriti maligni di Prospero, e il cane bizzarro di Speed, e i cervi che scendevano ad abbeverarsi lungo il ruscello nella foresta delle Ardenne dove il vecchio duca esiliato ascoltava le bizzarrie filosofiche di messer Giacomo e i sospiri amorosi di Rosalinda.