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Erano lettere gemebonde che infastidivano perchè inspirate dall'egoismo. Lucia si proponeva di soccorrere la zia; si sarebbe ristretta. Per lei e Bortolo ci voleva così poco! Pippo Ferretti, impiegato in una casa commerciale di Londra, scrisse una sola lettera a la figliuola, dopo il fallimento.

Il signor Pippo Ferretti non tardò molto ad annunciare in famiglia il suo matrimonio con la signora Rabbi; la bellissima e gentile signora, che si era degnata di concedergli la sua mano. Il buon uomo era così felice, che non dubitava punto di rendere anche gli altri felicissimi con la fausta notizia.

Al primo salpare, specialmente per un lungo viaggio, il bastimento dava il segno della partenza col solito tiro di leva²⁰², colpo di cannoncino: e tutti sapevano che un legno lasciava il porto. Una canzonetta del tempo, che ogni giovane bacato d’amore cantava alla sua bella nelle serenate estive, così frequenti allora, avea questi versi da colascione: ²⁰² Pippo Romeo, Raccolta di Cicalate, p. 43.

Il signor Pippo Ferretti era davvero un bell'uomo; di media statura, ben piantato, con i baffi tutt'ora biondi e i capelli appena brizzolati su le tempia, portava su 'l volto dai lineamenti regolari, l'espressione dell'uomo soddisfatto di .

Pippo Ferretti trovò giusta e assennata l'idea della figliuola di anticipare la partenza; e, in cuore, si compiacque di quella decisione che lo liberava da mille preoccupazioni e lo lasciava perfettamente libero di darsi, senza restrizioni, a la felicit

Nel regolamento del 1801 erano prescritte riunioni eccezionali con l’intervento del Senato e dei nobili: ma queste erano ripetizioni di altre consacrate nei regolamenti precedenti. La cicalata per l’ultimo sabato di Carnevale non poteva esser nuova se nella Peloritana di Messina essa assurgeva ad un avvenimento mondano di prim’ordine con D. Pippo Romeo. Di cicalate accademiche in poesia parecchie ne recitò il Meli dentro e fuori citt

Finito di desinare, il signor Pippo Ferretti, il ricco industriale, come di solito, fece la sua toeletta della sera, e prima di uscire salutò la sorella e baciò in fronte la figliuola, che lo accompagnò fino all'ingresso della portineria; un amore di casetta svizzera. «Non ti annoi troppo a restar qui con la zia? le chiese il babbo.

Infatti, la signora Marta, che non si aspettava così presto lo scoppio della bomba, come diceva lei, era davvero restata come intontita, e con gli occhi e l'atteggiamento della bocca, mostrava tutt'altro che esultanza. Ma il signor Pippo Ferretti non era certo in condizione d'animo da avvertire i sentimenti altrui.

Seguiamone le mosse con D. Pippo Romeo: Si spoglia del vestito, si attacca un panno innanti, Divide le incombenze a tutti i servi astanti. Chi scioglie papigliotti, chi intreccia nocche e veli, Chi penne, chi fettucce e chi posticci peli; E mentre al disimpegno ciascun di lor s’adopra, Superbo di stesso si accinge il fabbro all’opra.

Allora gittò con impazienza la penna sulla tavola, e ruppe fuori in queste parole: Eh! volete star cheti tutti quanti che il fistolo vi colga! Tonietto, sodo, dico, e va a studiar l'abbicì; tu Pippo, l