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Da parecchi mesi ho sul tavolino l'elegante volumetto della Biblioteca Bijou dove i fratelli Treves hanno raccolto Cavalleria rusticana, In Portineria, e la Lupa che ieri sera è stata calorosamente applaudita dall'affollato pubblico del Valle.

E pensavo al triste adulterio, alle buie camere pomeridiane ove si consuma il tradimento; pensavo ai talami provvisori, dietro i subdoli usci dei quartieri senza portineria, nei calmi vicoli crepuscolari, dove l’infedelt

Io era perciò assai tranquillo, quando vedevo Ettore presso Lidia; e li lasciavo, recandomi a prender notizie di Laura e attardandomi poi con amici alla passeggiata delle cinque. Le notizie di Laura me le fornivano dei viglietti chiusi, rilasciati in portineria, con queste parole scritte in lapis: Il medico è contento. Sto meglio. Oggi ho peggiorato. Non venire a trovarmi perchè Giorgio è in casa.

Se la sua padrona era , pensava intanto la Nena fra , lei l'avrebbe aspettata in portineria, e quando fosse per uscire, le avrebbe tenuto dietro e l'avrebbe avvertita di ogni cosa. Signora Nena! Signora Nena! il portiere la chiamava, da una finestra del primo piano. La Nena passò subito nella corte e c'è?! gli domandò prima di salire, con un'incertezza angosciosa.

La Luisa rimase un istante perplessa, divisa fra il pensiero dell'arrosto e gli stimoli della nativa petulanza; indi l'arrosto prevalse ed ella si ritirò in dignitoso silenzio. Scendi in portineria disse la Varedo all'Irene e prega in mio nome il portinaio o sua moglie d'impostare immediatamente questo telegramma. La bambinaia tentennò la testa.

Con un prudente sacrificio... reciproco, possiamo metterci d'accordo per non incomodare la giustizia e, soprattutto, per non dare altre noie a questa donna. Perfettamente. La prima cosa, intanto, che ho da fare per non avere imbarazzi è di licenziare le due guardie che ho lasciate sul pianerottolo. Vi aspetto in portineria. Vi raggiungo súbito. Si conservi. E vi rivedrò volentieri.

Il malato giaceva in una camera presso la portineria, nel letto sempre pronto ad accogliere chi si fosse fatto male, che non era cosa straordinaria, o chi fosse assalito da improvvisa sofferenza. Giaceva supino sui guanciali candidi, la testa bruna abbandonata, gli occhi semichiusi, il respiro affannoso; su la rimboccatura, le povere mani nere di polvere di carbone, stavano inerti.

Finito di desinare, il signor Pippo Ferretti, il ricco industriale, come di solito, fece la sua toeletta della sera, e prima di uscire salutò la sorella e baciò in fronte la figliuola, che lo accompagnò fino all'ingresso della portineria; un amore di casetta svizzera. «Non ti annoi troppo a restar qui con la zia? le chiese il babbo.

Il fiacre si fermò, il cocchiere saltò da cassetta. Piazza Beccaria? chiese macchinalmente la Teresa. Sissignora, numero cinque replicò il fiaccheraio. E l'aiutò a scendere. Aspetto qui? Ella fece un segno affermativo col capo ed entrò in un portone che aveva due grandi cariatidi ai lati. Passando per la portineria ella domandò: Il dottor Boni?

Il vento fischiava; sulla riva, i barcaiuoli stavano vuotando le loro barche dall'acqua che le aveva invase; e grandi nuvole viaggiavano frettolose per il cielo bigio. La fanciulla guardò sulla spiaggia il luogo in cui Bruno l'aveva salutata la sera prima, e gli occhi le si riempirono di lagrime. Suonò alla portineria della villa, e la governante venne ad aprire.