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Alla fine l'abate, prendendola per una mano, e parlandole in tuono quasi paterno: Tu devi essere condiscendente col tuo vecchio Pildani le disse in un impeto di affettuosa espansione devi promettermi che canterai per l'onomastico della principessa. Antonietta, dopo un istante di riflessione: Ebbene... rispose canterò... Lo prometto. Brava!

Sul tavolino, accanto alla tazza della cioccolata, che il Brinda sorbiva di tanto in tanto, era il giornaletto veneziano nel quale l'abate Pildani rendeva conto della esecuzione dell'Anna Bolena e criticava con garbo le volatine, i fiori, di cui abusava la giovane artista Amieri.

Antonietta taceva, ma l'abate, accortosi che essa era in procinto di scattare, mutò subito registro, e si dette ad ammansare la piccola tigre. Pochi istanti appresso, il sorriso era tornato sulle labbra di Antonietta. Peccato, disse l'abate Pildani a un certo punto della conversazione peccato che il Donizetti abbia scelto quel libretto...

Nel palco della principessa Calliraki, bellissima dama greca, che si trovava da un mese a Venezia, l'abate Pildani dopo il primo atto declamava, gestiva con in mano il suo ombrello verde. Dica, signor Abate... lei che conosce questa grande artista.... crede sia possibile che essa abbia commesso un delitto?... domandava la principessa.

Non cessò fino al momento in cui Lina dovè andare ad aprire la porta. Un visitatore, a quanto pare molto vivace, aveva tirato giù tre o quattro scampanellate una dopo l'altra e con non piccola forza. Sembrava deciso, se non gli fosse subito aperto, a rimanere col campanello in mano piuttosto che desistere dal pensiero di entrare. Era l'abate Pildani.

La sera convenuta Antonietta si recò alla festa, accompagnata da Roberto e dall'abate Pildani. Aveva fatto un grande sforzo per lasciarsi abbigliare, per vincere un cupo presentimento, che l'angustiava. Pure arrivò alla festa, più bella, più seducente, più poetica che mai non fosse stata, nel suo pallore, nel soave languore che traspariva da tutta la vaghissima persona.

Il trasporto fu quasi solenne; qualcuno, che si teneva nell'ombra, aveva pensato a tutto. Sulla bara erano state deposte due grandi corone di fiori. Tutta Venezia parlava del caso orrendo. La leggenda popolare contro la bella cantante si ridestava più fosca che mai. Nessuno poteva ora più trattenere la calunnia, neppure il buon abate Pildani.

Al vecchio Brinda era spesso capitato sott'occhio da circa due anni il nome della Amieri, e in quel momento appunto, dopo aver letto le critiche dell'abate Pildani, rifletteva tra : Tutte così queste ragazze... queste nuove celebrit

La collana? domandò l'abate Pildani, divenuto serio, e il cui carattere iroso e collerico gi

Ha indovinato il lettore che il giovane il quale si trovava dinanzi ad Antonietta era il pittore Roberto Gandi? Stamani è uscita la Gazzetta! interruppe Roberto, cavandosi di tasca un giornaletto, stampato su carta giallognola. C'è l'articolo del celebre abate Pildani sull'Anna Bolena. L'abate passava per un maestro, e quale maestro! nella critica musicale.