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Quantunque una vasta tavola rotonda occupasse il mezzo di quello spazioso ammattonato a spina di pesce, c'era ancor posto in giro per una processione. Molti quadri e vecchie stampe occupavano le pareti, tra gli altri il ritratto d'un altro Beniaminus Crestus, notaio camerale, morto a Como nel 1771, che sotto una zazzera imponente accusava anche lui un musetto di buon cane barbino.

Fanciulletta vi era cresciuta, a piedi nudi, col bel musetto sporco, coi capelli in furia, cogli occhi neri e lustri come il carbone, amata prima dalla sua mamma, odiata poi dalla matrigna, che aveva una ragazza brutta e storta.

Lalla, quel giorno, era proprio carina, carina assai. Indossava un vestitino bianco, succinto, di squisita eleganza. Il collo era nascosto dalla sciarpa di pizzo, il mento quasi sprofondato nel fiocco; in testa un cappello strano, ma di buon gusto... Una specie di panierino capovolto, stretto alle tempie, circondato, quasi coperto da un foulard scarlatto; così che il musetto vispo, furbo, freschissimo, si scorgeva appena. Bene però le si vedevano gli occhi vispi e pungenti di sotto la lunga tesa del cappello. La candida rotondit

La Baby con quel musetto piacevole imitava la faccia trista e i sospiri di Andrea quando «la opprimeva» col solito racconto delle sue tragiche vicende. Tutti ne facevano le più matte risate, e persino il malinconico Damonte, se adesso tossiva, non tossiva altro che per il troppo ridere.

Poi gli passò accosto un'altra cosa viva, un ratto, che pareva un micino, tanto era grosso. Era uscito da una feritoia, guardando nella via con gli occhietti lucenti. E come l'ometto si chinava a strofinare sul selciato la matita per agguzzarla, la bestiola ricacciò dentro il corpo nella feritoia. Si vedevano solo i mustacchi e il musetto.

Una sera udì che un poco celiando, un poco da senno, la contessa avanzava l'idea di stabilirsi a Parigi; così abilmente, con tanta cautela, ch'egli rammentò certi topolini, i quali prima d'arrischiare una corsa alla luce sporgono il musetto, fiutano l'aria, drizzan le orecchie, volgono il capo di qua e di l

Costretto a partire con questo che fuggiva l'ira borbonica, aveva ripensato a lei con tenerezza da fratello, rappresentandosela sempre con quel musetto malizioso di birichina, con quegli occhioni a mandorla dolcissimi, unica cosa che avesse di bello veramente.

Quando capitavano a Sandro quelle piccole note ed egli si trovava senza il becco d'un quattrino, la disperazione del povero giovane arrivava al colmo; tanto più che la signorina se desiderava una cosa la voleva subito subitissimo, e gli allungava il musetto per ogni ritardo.