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A quelle chiese aveva servito di molta dottrina Scipione Lentulo napoletano, e quando Emanuele Filiberto duca di Savoja cominciò acerba persecuzione contro i Valdesi, egli molto soffrì, indi ricoverò a Sondrio, poi a Chiavenna, coltivandovi le nuove credenze in compagnia di Simone Fiorillo, pur napoletano.

Quindi nel 1866 l'Italia monarchica fu vinta miseramente sugli stessi piani, che diciotto anni prima avevano veduto la sconfitta del Piemonte. La tradizione di Emanuele Filiberto era cessata per sempre nella casa di Savoia, ma l'astro aspettato vanitosamente da Carlo Alberto sul suo ultimo e fantastico scudo di re medioevale brillava sulle alture del Tirolo espugnate da Garibaldi.

Relaz. ven. S. II. vol. 2. p. 37. Relaz. ven. S. II. vol. 2. pag. 246. Innanzi però di pigliare congedo dalle Relazioni degli Oratori Veneti giovi cavare da loro, a fine d'instituire i debiti confronti quale, la gratitudine del duca Emanuele Filiberto fondatore vero della casa di Savoia verso coloro che nella fortuna avversa lo sovvennero col sangue e con gli averi. «Quelli poi che sono stati fedelissimi a sua eccellenza e l'hanno in ogni tempo servita, si trovano di malavoglia, perciocchè quando aspettavano, tornati in Patria, ed a casa di avere alcuna mercede per essersi tanto tempo trovati spogliati di quanti beni avevano, vedono che solamente si danno a loro parole, ed all'incontro a quelli che sono stati totalmente contrari a sua eccellenza si danno maggiori onori, che vi sieno e sono adoperati prima degli altri, il che mette alle volte in disperazione tale, che prometto a vostra Serenit

Capitani di fregata: COSTANZI Giovanni Battista ARMENI Antonio RODRIGUEZ Francesco BURATOVICH Vincenzo DANDOLO Silvestro AYCARD Romano SAINT PRIEST Filiberto Luigi TEMPIÈ Giacomo. Direttore dell'artiglieria di marina: TROUCHON Domenico. Direttore delle costruzioni navali italiane: SALVINI Andrea. Comandante del porto di Venezia: GIAXICH, capitano di fregata.

In Italia, disse don Ottavio, io ne ho la credenza, tali eccessi non si sarebbero forse potuti commettere, ne è prova il vedere che nel marchesato di Saluzzo gli ordini venuti di Francia non furono eseguiti: degli autorevoli ecclesiastici stessi s'interposero, ed Emanuele Filiberto, a malgrado le suggestioni di Castrocaro, che voleva perseguitare i protestanti fuggiaschi, ordinò a tutti che fossero accolti e lasciati liberi.

Relaz. ven. S. II vol. 2. p. 130. Da principio Emanuele Filiberto pare, che facesse capitale sopra i popoli di Savoia, sicchè Sigismondo Cavalli racconta egli avere, per lo scopo di assicurare i stati, «principiato a fare le cernide, ovvero ordinanze dei suoi popoli, ed obbligare ogni comune a dare tanti corsaletti, picche, archibugi, e morioni; e gi