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Da questa savia risoluzione di messer Pietro ne avvenne che, mentre sotto le mura del Borgo si continuava a badaluccare, i contrafforti tutti dell'Appennino, sui confini settentrionali del marchesato, erano diligentemente osservati da quel furbo compare del Picchiasodo, la cui avvedutezza e le naturali inclinazioni corografiche sono oramai note ai lettori.

Quel tratto di paese, che dopo il 1100 formò il marchesato del Finaro, era compreso per lo innanzi nel marchesato di Savona, e facea parte del patrimonio di quel famoso Abramo, che la leggenda disse nato d'ignoti pellegrini e rapitore d'una figliuola di Ottone I, ma che la storia chiarisce figlio d'un conte Guglielmo, venuto di Francia, con trecento lance, in aiuto al marchese Guido di Spoleto.

"Che l'investiva di Marignano eretto in Marchesato in ampia forma con entrata perpetua di scudi mila, e che se mancava l'entrata di Marignano si obbligava a supplire con altre entrate sopra i dazii di Milano; "Che il Duca liberava Gian Giacomo Medici, fratelli, soldati e suoi dipendenti da qualsivoglia sorte di eccesso o delitto commesso anche contro la Maest

Godo che un suo vassallo me la lodi così! esclamò messer Pietro, con aria tra umile e contenta. È lui! è lui! non c'è dubbio; disse mastro Bernardo tra se. Non sono io il solo a lodarla, ripigliò quindi, per dar la giunta alla derrata, ma tutti i ventimila abitanti del Marchesato l'hanno in quel conto che ella si merita, per la sua bellezza e per la sua virtù, che non han la compagna.

Costui, d'un marchesato un po' dubbio, aveva i suoi possedimenti nelle vicinanze di Santo Fiore, e a Borghignano teneva casa: dissipatore vizioso, l'inverno, anzi quasi tutto l'anno, egli viveva a Monte Carlo, e solamente quando la roulette gli faceva le corna, rimpatriava per cercare un'ipoteca o per vendere, affettando un disprezzo olimpico per la provincia e i suoi abitanti.

A que' giorni viveano con immensa fama di dottrina Petrarca e Boccaccio, ed altri uomini sommi; ed il re Roberto ed i Visconti si gloriavano d'averli ad amici. Siccome il Marchesato di Saluzzo attraeva gli occhi della corte di Napoli, non è maraviglia che il Boccaccio abbia dato luogo fra le sue più nobili novelle alla Saluzzese Griselda.

Ma fosse predilezione ed interesse pel suo Marchesato di Vigevano e per la Signoria di Musocco, fossero le gravi cure delle faccende politiche e guerresche, il Triulzo non badò a dar compimento alle ideate ed intraprese opere intorno al Castello di Musso, non tenendo di quel Borgo a cuore altro che la zecca, i di cui scudi d'oro e d'argento, detti del Sole, ebbero corso e furono ricercati per tutta Europa.

L'aiuto era grande, e, col rinforzo di parecchie compagnie di fanti levate da Millesimo e da altre castella del parentado, poteva riuscir pari al bisogno, Senonchè, il punto difficile era quello di penetrare nel marchesato, rompendo la cerchia fortificata dell'esercito assediante.

E frattanto, poichè egli, messo al punto di dover provvedere alle sue difese, non poteva muoversi dal marchesato, e gli premeva in pari tempo di saper l'esito dell'ambasceria del figliuolo di Marco ai Genovesi, aveva disegnato di spedire Giacomo Pico alla torre di Oddonino e alle altre castella de' principali tra' suoi consanguinei. a ciò si ristringeva la commissione del Pico.

Però mandarono in volta a tutte le famiglie dei Carretti un altro oratore, accortissimo uomo, che fu messere Ambrogio Senarega. Doveva egli apertamente ricordare i vecchi diritti di Genova sulla terza parte del Finaro, su Castelfranco e sulla terra di Giustenice, posta ai confini occidentali del marchesato; chiedere che Giustenice e Castelfranco fossero restituiti, e per la terza parte del Finaro si riconoscesse Galeotto feudatario della repubblica; a ciò volesse la lega persuaderlo, o, dove questi si ostinasse nel niego, abbandonar le sue parti. Certamente, poi, doveva in privati colloqui scandagliare i propositi e tentar la fede di tutti; che certo, e per antiche ruggini e per essere eglino in troppi, non dovevano vivere in così calda amicizia e comunanza d'interessi, come il fatto della lega mostrava. Del resto, provvedessero, come stimavano meglio, all'utile loro; ma ricordassero che Filippo Maria Visconti, protettore e amico a Galeotto era morto, e Milano rivendicata in libert