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Maggior gloria procurarono ad Aquino due altri suoi figli. Sono due tipi che rappresentano due epoche e che si possono l'uno all'altro contrapporre, come le rovine di un tempio romano a quelle della basilica di S. Maria Libera.

Mentre che questi casi accadevano nel palazzo reale di Manfredi, il Conte Rinaldo di Caserta, raccolti a notturna congrega tutti i Baroni congiurati, esponeva loro con ammirabile chiarezza le cose fino a quel punto a buon termine condotte, e le altre che disegnava imprendere, affinchè potessero pervenire allo scopo desiderato. Tutto ciò che per lo innanzi abbiamo riferito del Conte della Cerra non era avvenuto senza ch'ei lo sapesse, ma, od occupato più strettamente di prima presso Manfredi, o per alterezza d'indole, aborrente dalle minuzie che ogni opera per quanto grande suole mai sempre strascinarsi dietro, ne lasciava lo incarico a costui: ed è qui che bisogna aguzzare l'intelletto per ben distinguere l'animo di questi due Conti, perché Rinaldo di Aquino fu gentile Cavaliere, e cortese operatore di ogni azione onorata; la sete terribile della vendetta convertiva in malvagie le sue belle qualit

Alla destra del Re siede il Conte Rinaldo di Caserta della famiglia di Aquino, come Gran Contestabile della Corona: sopra il suo seggio si vede lo scudo portante l'arme di sua casa, che a que' tempi faceva tre bande rosse e tre bande d'oro cascanti da destra a sinistra inquartate, con un lione rampante, da met

Le donne però, anzichè il busto portavano un morbido panno con nastri sulle spalle e due vesti di cui quella superiore fatta a grembiale: questo modo di vestire fa una graziosa figura. Qui, invito il lettore ad abbandonare la strada di Capua ed a piegare a destra, verso Aquino che giace in mezzo alla pianura.

Giovenale nacque in Aquino; poco però si sa della sua vita, come di quella della maggior parte dei poeti dell'antichit

Partimmo da Aquino, contenti di aver veduto questo paese, tornammo sulla strada di Capua e in un'oretta arrivammo ai piedi del monte Cairo; girammo il monte, avendo innanzi agli occhi l'anfiteatro romano di S. Germano, citt

Avrei visitato molto volentieri la chiesa ed il convento dei domenicani, quale ricordo di un'epoca storica, della guerra contro gli Albigesi; ma quegli edifici stupendi furono rovinati totalmente dalla furia rivoluzionaria. Il primo Papa d'Avignone ebbe stanza in quel monastero, ora distrutto, ed ivi Giovanni XXII dichiarò santo il più gran filosofo del medio evo, Tommaso di Aquino, alla presenza del re di Napoli. Quel Papa riteneva, fra le cose sue più preziose, lo stupendo codice in pergamena della Somma del santo, e lo lasciò, morendo, alla biblioteca del monastero, con l'espressa condizione che dovesse essere fissato al muro con una catena. La rivoluzione venne a liberarlo, ed ora il prezioso volume, coperto della polvere dei secoli, gode della sua libert

«Messere lo Re, quantunque Rinaldo di Aquino mi abbia fatto colpevole, e molte volte insidiato la vita, tuttavolta mi è congiunto per sangue: il tempo chiarir

Sulmona d'Ovidio, Venosa d'Orazio, Aquino di Giovenale, e altre molte, ciascuna si gloria del suo, e della loro sufficienzia fanno quistione. L'esemplo di queste non t'era vergogna di seguitare; le quali non è verisimile sanza cagione essere state e vaghe e ténere di cittadini cosí fatti.

Poco dopo passato il ponte, comincia l'estremo Lazio, la bella campagna di Aquino e di Pontecorvo, irradiata dal sole, ed attraversata dalla magnifica strada che porta a Capua. Alla sua sinistra si leva la catena degli Appennini, di cui si scorgono la vetta del Cimarone ed i borghi di Castello, di Rocca Secca, di Palazzuola, di Piedimonte; più in l