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Maria era addolorata e sgomenta. In mezzo all'affanno dell'abbandono, nell'ignoto di una vita nuova, incerta, col rammarico della bella libert

Non andò molto che all'affanno cieco succedette la riflessione. Allora solo conobbi quanto fossi stato fino a quel punto ingiusto verso di Clelia. Misurai la nobilt

«Perdonami il dolore che ti arreco; quando tu riceverai questa lettera, io avrò finito di vivere. Non ho saputo resistere all'affanno, sopportare pazientemente una vita nella quale ogni giorno è un ricordo, ogni ora, uno struggimento delle speranze perdute. È egli bene o mal fatto l'uccidersi? Siamo noi i padroni della nostra esistenza? Io credo di no; se il suicidio non è per avventura un delitto, è sempre una vilt

Il nostro Aloise, pallido anzi che no e smunto a guisa di chi esca di malattia, era composto dei modi, affabile nei discorsi, quale i lettori l'hanno veduto nella cavalcata di Pegli; ma bene era agevole ad un conoscitore d'affetti lo scorgere che un'arcana cura gli siedeva nell'animo. Più avvezzo a padroneggiarsi, il duca di Feira, se non si mostrava ilare (che tale non era mai stato in sua vita) appariva disinvolto, bello di quella schietta cortesia signorile, che sa, dissimulando lo sforzo, sacrificare agli ospiti ogni interna afflizione, ogni più grave molestia. Più giovine, e meno esercitato all'affanno, Aloise si lasciava a volte andar giù dello spirito; ma bastava che il suo sguardo incontrasse quello del duca, perchè egli si rimettesse tosto; e allora a sentirlo! Ma la sua loquacit

Noi ammalati, con l'aneurisma congenito nelle arterie e il tubercolo appiattato nel polmone, non si resiste all'affanno, si muor di dolore; qui invece ne vivono. Si può anche dire che qui è il dolore nella sua forma più nobile.

EMI. Figlio, il contento Fra noi serba nel cielo altro tenore. Qui non giunge all'affanno, ed è maggiore. SCI. Son fuor di me. Tutto quassù m'è nuovo, Tutto stupir mi fa. EMI. Depor non puoi Le false idee che ti formasti in terra, E ne stai lontano. Abbassa il ciglio: Vedi laggiù d'impure nebbie avvolto Quel picciol globo, anzi quel punto? SCI. Oh stelle! È la terra? EMI. Il dicesti.

O mesto amico mio, biondo dottore, Talor lo sogno anch'io Questo tranquillo oblio; Talor m'accascio anch'io sul mio dolore Penso alla noja arcana Che da ogni cosa emana; Penso a quelli che furono E a quelli che verranno; All'albe ed ai tramonti ed all'affanno Che domina crëato e crëature; Alle molte sventure Ed ai pochi sorrisi Concessi a quei che pensano; alla culla Tanto presso alla tomba; A questo eterno nulla!

E barcollando a guisa d'ubbriaco, salì le scale, dietro al Torre Vivaldi, al suo servitore e all'artigiano che doveva aprir l'uscio e dargli il passo alla sua camera da studio. Senza capir nulla di quel tramestìo, il Collini seguì la comitiva su per le scale; ma all'affanno di Bonaventura, all'affaccendarsi del marchese Antoniotto, intese che c'era un guaio de' grossi.

Era dunque naturale la sua malinconia, quantunque Giacomo partisse con lei; ma dalla malinconia all'affanno ci corre, e l'Andreina mostrava dagli occhi rossi di aver molto pianto, e di tratto in tratto si guardava intorno smarrita e trasaliva con brividi di ribrezzo e quasi di terrore.

Il padre con atti e aspetto di calma parlava all'angosciosa conforti e persuasioni, che niuna amarezza gli tenea contro il di lei perduto sposo, ed accorgendosi che ognor più se le diffondea sulla fronte il pallore di morte, le raccomandava di dare triegua all'affanno onde restituire le affievolite forze.