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Il numero dei morti e feriti austriaci fu grande e molti furono i prigionieri; fra questi è morto il principe Bentheim, ed è rimasto prigioniero il generale principe Hohenloche. I nostri erano comandati dal Re col Duca di Savoia; generale di Divisione era il Bava; le brigate che vi presero parte furono quelle delle Guardie di Aosta, Cuneo, Acqui e Sardegna.

Il e l'8º reggimento si slanciarono alla baionetta sostenuti dal fuoco di una batteria e da alcune cariche dei cavalleggeri di Monferrato, giungono due volte sul culmine dell'altura, ma non riescono a scacciarvi il nemico che la tiene solidamente e sono costretti alla fine di ritirarsi, protetti dalle batterie della sopraggiunta divisione Cucchiari; la brigata Acqui si portò anche essa in linea e tutte queste truppe si precipitarono sotto una pioggia di fuoco all'assalto di S. Martino e se ne rendono padroni; ma Benedeck lanciò le sue riserve intatte sul fronte e sul fianco dei Piemontesi; ed è allora che la divisione mitragliata a pochi passi, contrattaccata vivamente, balena e non trovandosi sostenuta fu costretta a ripiegare e a retrocedere in buon ordine fino a mezza strada di Rivoltella.

Argomentate se non dovesse esser lieto, e se non dovessero parergli lievi le splendidezze che s’era dato a fare, per rendere più gradevole all’ospite suo la dimora di Torrespina. Egli aveva cavato fuori dalle pergamene domestiche un matrimonio di Guglielmo VI di Monferrato con Berta di Clavesana, del cui sangue era eziandio sua madre, e cotesto gli dava il diritto di chiamare il giovane Morello col nome di cugino. Di sovente si compiaceva a notare come il parente suo fosse cortese a voler dimenticare, per quella malinconica bicocca delle Langhe, gli splendidi ozii di Acqui e d’Ivrea, le cacce, i tornei, le dame ed ogni altro più gradito sollazzo della corte paterna. Di questo, ch’egli soleva chiamare sacrifizio superiore all’et

Il governatore francese, messer Filippo di Cleves, signore di Ravenstein, tenendo pei nobili antichi, faceva orecchio da mercante; anzi, per non aver da sentire i popolari, se ne andava tranquillamente in Asti. E come avviene spesso negli uffici amministrativi, che quando esce il principale per prendere una boccata d'aria, guizza via il segretario per prenderne due, anche il suo luogotenente Roccabertino colse la buona occasione, per portare un suo reuma in Acqui, a quelle terme salutari. Ma l'acqua bollente ch'egli andava a cercare laggiù, stava per dar di fuori in Genova, dove le due parti si guardavano in cagnesco, e dall'una e dall'altra si faceva gente, per non esser colti alla sprovveduta. Ai popolari si accostava la plebe, gente in gran parte calata dalle ville della Polcevera ai mestieri e alle piccole industrie della citt

Il 14º era all'estrema destra, poi verso sinistra veniva il , indi Aosta, poscia Casale, e un battaglione dell'8º, in ultima Acqui. L'8º battaglione bersaglieri col 14º, il con Aosta, il col 17º.

Ma restano certi solamente undici nell'Austria, Foro Iulio, Treviso, Ceneda, Vicenza, Verona, Trento, Bergamo, Brescia, Parma, Piacenza e Regio; incerto il dodicesimo, Brescello o forse Mantova presa fin d'allora. In Neustria certi soltanto sei, Milano, Pavia, San Giulio nel lago d'Orta, Ivrea, Torino, Asti; incerti gli altri sei, Vercelli, Lumello, Acqui, Alba, Auriate, Bredulo.