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Aggiornato: 3 giugno 2025


Lo buon maestro a me tutto s’accolse, dicendo: « a lor ciò che tu vuoli»; e io incominciai, poscia ch’ei volse: «Se la vostra memoria non s’imboli nel primo mondo da l’umane menti, ma s’ella viva sotto molti soli, ditemi chi voi siete e di che genti; la vostra sconcia e fastidiosa pena di palesarvi a me non vi spaventi».

D'i Serafin colui che piu` s'india, Moise`, Samuel, e quel Giovanni che prender vuoli, io dico, non Maria, non hanno in altro cielo i loro scanni che questi spirti che mo t'appariro, ne' hanno a l'esser lor piu` o meno anni; ma tutti fanno bello il primo giro, e differentemente han dolce vita per sentir piu` e men l'etterno spiro.

Lo buon maestro a me tutto s'accolse, dicendo: <<Di` a lor cio` che tu vuoli>>; e io incominciai, poscia ch'ei volse: <<Se la vostra memoria non s'imboli nel primo mondo da l'umane menti, ma s'ella viva sotto molti soli, ditemi chi voi siete e di che genti; la vostra sconcia e fastidiosa pena di palesarvi a me non vi spaventi>>.

L'uno è uno lume generale in coloro che sonno nella caritá comune: bene che decto te l'abbi de l'uno e de l'altro, e molte cose di quelle che Io t'ho decte ti dirò, perché 'l tuo basso intendimento meglio intenda quello che tu vuoli sapere. E due altri lumi sonno di coloro che sono levati dal mondo e vogliono la perfeczione.

E tu che se’ dinanzi e mi pregasti, s’altro vuoli udir; ch’i’ venni presta ad ogne tua question tanto che basti». «L’acqua», diss’ io, «e ’l suon de la foresta impugnan dentro a me novella fede di cosa ch’io udi’ contraria a questa». Ond’ ella: «Io dicerò come procede per sua cagion ciò ch’ammirar ti face, e purgherò la nebbia che ti fiede.

Adunque non indugiare a vòllere l'occhio della tua misericordia, ma risponde, però che vuoli rispondere prima che noi chiamiamo, con la voce della tua misericordia. Apre la porta della tua inextimabile caritá, la quale ci donasti per la porta del Verbo.

quant'e` dal punto che 'l cenit inlibra infin che l'uno e l'altro da quel cinto, cambiando l'emisperio, si dilibra, tanto, col volto di riso dipinto, si tacque Beatrice, riguardando fiso nel punto che m'avea vinto. Poi comincio`: <<Io dico, e non dimando, quel che tu vuoli udir, perch'io l'ho visto la` 've s'appunta ogne ubi e ogne quando.

E tu che se' dinanzi e mi pregasti, di` s'altro vuoli udir; ch'i' venni presta ad ogne tua question tanto che basti>>. <<L'acqua>>, diss'io, <<e 'l suon de la foresta impugnan dentro a me novella fede di cosa ch'io udi' contraria a questa>>. Ond'ella: <<Io dicero` come procede per sua cagion cio` ch'ammirar ti face, e purghero` la nebbia che ti fiede.

Benché in molti e in diversi modi s'intenda orazione vocale o vuoli mentale: perché posto t'ho che 'l desiderio sancto è continua orazione, cioè d'avere buona e sancta volontá. La quale volontá e desiderio si leva al luogo e al tempo ordinato actualmente, agionto a quella continua orazione del sancto desiderio.

Se tu vuoli giognere a vita, ti conviene perseverare nella virtú; e chi vuole giognere a morte etternale persevera nel vizio. che con perseveranzia si viene a me che so' vita, e al dimonio a gustare l'acqua morta. Exposizione sopra quella parola che dixe Cristo: «Chi ha sete venga ad me e beia».

Parola Del Giorno

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