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Luogo è in inferno detto Malebolge, tutto di pietra di color ferrigno, come la cerchia che dintorno il volge. Nel dritto mezzo del campo maligno vaneggia un pozzo assai largo e profondo, di cui suo loco dicerò l’ordigno. Quel cinghio che rimane adunque è tondo tra ’l pozzo e ’l piè de l’alta ripa dura, e ha distinto in dieci valli il fondo.

Luogo e` in inferno detto Malebolge, tutto di pietra di color ferrigno, come la cerchia che dintorno il volge. Nel dritto mezzo del campo maligno vaneggia un pozzo assai largo e profondo, di cui suo loco dicero` l'ordigno. Quel cinghio che rimane adunque e` tondo tra 'l pozzo e 'l pie` de l'alta ripa dura, e ha distinto in dieci valli il fondo.

Farò come Troglio che dicerò: A, a, perché non so che mi dire altro, però che la lingua finita non può exprimere l'affecto de l'anima che infinitamente desidera te. Parmi ch'io possa dire la parola di Pavolo, quando disse: « lingua può parlare, urecchia udire, occhio vedere, cuore pensare quello che io viddi». Che vedesti? Vidde «arcana Dei». E io che dico?

E tu che se’ dinanzi e mi pregasti, s’altro vuoli udir; ch’i’ venni presta ad ogne tua question tanto che basti». «L’acqua», diss’ io, «e ’l suon de la foresta impugnan dentro a me novella fede di cosa ch’io udi’ contraria a questa». Ond’ ella: «Io dicerò come procede per sua cagion ciò ch’ammirar ti face, e purgherò la nebbia che ti fiede.

Perché tu t'innamorasti della tua factura, piacestiti e dilectastiti in te medesimo di lei, e, come ebbro della sua salute, ella ti fugge, e tu la vai cercando; ella si dilonga, e tu t'appressimi: piú presso non potevi venire che vestirti della sua umanitá. E che dicerò?

E tu che se' dinanzi e mi pregasti, di` s'altro vuoli udir; ch'i' venni presta ad ogne tua question tanto che basti>>. <<L'acqua>>, diss'io, <<e 'l suon de la foresta impugnan dentro a me novella fede di cosa ch'io udi' contraria a questa>>. Ond'ella: <<Io dicero` come procede per sua cagion cio` ch'ammirar ti face, e purghero` la nebbia che ti fiede.

E tu che se' dinanzi e mi pregasti, di` s'altro vuoli udir; ch'i' venni presta ad ogne tua question tanto che basti>>. <<L'acqua>>, diss'io, <<e 'l suon de la foresta impugnan dentro a me novella fede di cosa ch'io udi' contraria a questa>>. Ond'ella: <<Io dicero` come procede per sua cagion cio` ch'ammirar ti face, e purghero` la nebbia che ti fiede.

E tu che se’ dinanzi e mi pregasti, s’altro vuoli udir; ch’i’ venni presta ad ogne tua question tanto che basti». «L’acqua», diss’ io, «e ’l suon de la foresta impugnan dentro a me novella fede di cosa ch’io udi’ contraria a questa». Ond’ ella: «Io dicerò come procede per sua cagion ciò ch’ammirar ti face, e purgherò la nebbia che ti fiede.

udir convienmi ancor come l’essemplo e l’essemplare non vanno d’un modo, ché io per me indarno a ciò contemplo». «Se li tuoi diti non sono a tal nodo sufficïenti, non è maraviglia: tanto, per non tentare, è fatto sodo!». Così la donna mia; poi disse: «Piglia quel ch’io ti dicerò, se vuo’ saziarti; e intorno da esso t’assottiglia.

Cosi` la donna mia; poi disse: <<Piglia quel ch'io ti dicero`, se vuo' saziarti; e intorno da esso t'assottiglia. Li cerchi corporai sono ampi e arti secondo il piu` e 'l men de la virtute che si distende per tutte lor parti. Maggior bonta` vuol far maggior salute; maggior salute maggior corpo cape, s'elli ha le parti igualmente compiute.