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Aggiornato: 27 giugno 2025
La monarchia sequestra, rivelando all'Austria il pericolo, l'armi invocate dai Veneti. La stampa governativa insulta ai Veneti dichiarando non esistere sul loro terreno elementi d'insurrezione.
Poi, ognuno tirava il carro dal proprio lato in questa povera penisola, senza curarsi di stringerci subito in un fascio, e far testa insieme alla prepotenza straniera. Piemontesi, veneti, toscani, napoletani, ciascuno pensava per sè; e poco importava della sorte dei fratelli, che pure pugnavano per la stessa causa.
Tale fu l'ordinamento del corpo di travagliatori Veneti suddiviso in due compagnie: una destinata ai lavori di Levante, l'altra a quelli della Dalmazia . È chiaro adunque che l'idea di istituire un corpo del genio militare era ben lungi ancora dalla mente dei governanti veneti nel 1785.
Forse ai bisogni de' sudditi veneti nel Levante era sufficiente la enorme massa coniatane dai loro predecessori. [I[ . . . E simelmente sia fato di tornexi ala suma e valor de ducati zentozinquanta per la cit
E, fosser parte della medesima grande schiatta, o solamente compagni della medesima migrazione, par che insieme o poco appresso venissero i veneti, e stanziassero nei paesi detti poi Venezia ed Illiria.
Gli stimoli per suscitare una nobile gara di emulazione e di benemerenze tra gli ufficiali Veneti erano ben pochi.
Napoleone III, l'uomo di Magenta e di Solferino, non era di per sè solo il più idoneo interprete dei desiderii de' Veneti presso l'Austria; Napoleone III, l'uomo di Villafranca, non conveniva che di sua volont
Questa nuova magistratura era di grande importanza, imperciocchè per oggetti di commercio teneva relazione e corrispondenza colle potenze straniere d'Europa, dell'Asia e dell'Africa, e cogli ambasciatori e residenti veneti. I consolati furono a lei sottoposti. Da lei i capitani ricevevano le patenti di navigazione; giudicava per singolare privilegio i sudditi della Porta ottomana.
Il saluto con la spada si rendeva dagli ufficiali veneti presso a poco come si pratica oggigiorno e così si salutavano: «L'Ecc.mo Savio di Terraferma alla Scrittura, i Provveditori Generali da Mar, della Dalmazia e gli Ecc.mi Capi di Provincia in Terraferma». Per rendere onore alle altre autorit
Le tradizioni del reggimento, i ricordi dei principali fatti di guerra che solevano tramandarsi egregiamente in Piemonte tra le milizie paesane non avevano quindi un equivalente riscontro morale tra i Veneti, neppure tra le cerne dei migliori tempi della Serenissima.
Parola Del Giorno
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