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Aggiornato: 16 giugno 2025
Fra Giuseppe era un diavolaccio tagliato sul tipo di un tamburo maggiore. Uomo di quaranta anni, rosso, forte, gli occhi a fior di fronte, un collo di toro raso, abbastanza sporco, mediocremente astuto, superlativamente ignorante, e dottore nei sette peccati capitali.
Ma io non dissi che delle vicende d'un toro; in un'intera corrida seguon mille accidenti. In quello stesso giorno un toro cacciò la testa sotto il ventre d'un cavallo, sollevò cavallo e cavaliere, e portatili un po' in trionfo a traverso l'arena, li scaraventò in terra tutti e due come un sacco di cenci.
E allora?.... gridò di rimando la Gilda, mal chiudendo in quella sua reticenza la furia di mille rimproveri. Badate, Giacomo Pico; voi sareste un infame. Per chi venivate voi qua? Per lei! rispose Giacomo, sbuffando a guisa di toro ferito. Ah, uditelo, demonii d'inferno! proruppe ella con voce di tuono. Egli ardisce mostrarsi più nero, più malvagio di voi!
O strana e mai piú intesa battaglia! onde un combattimento era nello steccato apparente e un altro invisibile nel mio cuore: il toro alcuna volta mi feriva nella pelle e ne gocciolavano alcune stille di sangue, e il popolo ne avea compassione; ma ella con i giri degli occhi suoi mi fulminava nell'anima, ma perché le ferite erano senza sangue, niuno ne avea compassione.
E di bel nuovo forte lo punzecchia. Allora il toro tutto ad un tratto d
Egli non aveva paura del toro:
Un altro toro uccise quattro cavalli in pochi minuti; un terzo investì così malamente un picador, che questo cadde, diè del capo nella barriera e svenne, e fu portato via. Ma non per questo, nè per un ferimento grave, e neanco per la morte d'un torero s'interrompe lo spettacolo; il programma lo dice; se uno muore, ce n'è un altro pronto.
⁸ Diario, in Bibl., v. XIX, pp. 198-99; v. XVIII, p. 244; v. XXVI, p. 157; v. XXVII, pp. 243-44. Secondo gli umori del Vicerè e le inclinazioni spenderecce o parsimoniose di Capitani Giustizieri abolito ripreso, il giuoco del toro trionfava nel classico piano della Marina, suscitando indimenticabili emozioni in tutta la cittadinanza⁹. ⁹ Diario ined., a. 1793, p. 59 e così negli anni 1795 e 1796.
Infine le trombe suonarono «la suerte de banderillear». Gli furon messe due paia di «banderille», ma piuttosto male, perchè il toro correndo scuoteva la testa, onde riusciva pressochè impossibile collocare i pungiglioni come l’arte classica del torneo prescrive, una per parte, a qualche pollice dalla nuca. Il toro, messo in furore da quegli aculei pungentissimi, si avventava di qua, di l
Sicchè il presentarsi davanti al toro è sempre un gioco a prezzo di vita, non tanto per le sue corna crudelissime quanto per lo spettacolo che convien dare di sè.
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