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Aggiornato: 31 maggio 2025
Starebbe meglio se, invece di perdere delle puglie, perdesse un po' di grasso. Sei tornato troppo presto dall'Africa; con qualche altro anno laggiù ti saresti prosciugato. Quando Bice ebbe servito il thè a tutti, tornò presso il camino: l'atmosfera del salotto sembrava cambiata.
La sera che seguì, Maud, con uno stupore che lambiva il terrore, vide entrare da lei, senza essere annunziato, il principe Pietro, che le disse: Amica mia, volete voi darmi una tazza di the presso di voi? Mi sento meglio stasera e vengo a passare qualche istante con voi. Maud, senza rispondere, sollecitossi ad avvicinargli un seggio. Il principe lo respinse e soggiunse: Mica qui.
Nancy cancellò tutto e ricominciò: Sei quasi alata ancora! t'inghirlanda Il biondo fiore della puerizia.... Me la canti quella canzone, Minna, me la canti? «Go on»! Allora nella cucina vibrava il forte soprano di Minna: Casey would waltz with the strawberry blonde, And the band played on
Si lavora, si chiacchiera, si prende il the. Sempre soli? Di tratto in tratto capita questo o quel collega di mio marito... o una vicina... E poi, c'è Bardelli... Quello non manca. Chi è Bardelli? È il braccio destro di Alberto.
Le sette!! E aveva dimenticato le unghie! Per venti minuti dipinse le sue unghie colla vernice liquida che era di un rosa vivido: era molto appiccicaticcia, e una volta messa, non si poteva più levar via. Pareva avesse immerso la punta delle dita nel sangue. Le sette e mezzo! Bisognava mandare il biglietto. Suonò il campanello e apparve un cameriere. Era il cameriere che le aveva servito il thè.
Durante il tragitto Nancy parlò poco, e la zia Carlotta e Adele la interrogarono invano. Seduta nell'ombra della carrozza, con gli occhi chiusi, teneva stretta la mano di sua madre e non sapeva dire alla zia Carlotta neppure che cosa le avessero offerto da mangiare! «Del thè?» Sì, del thè. «E delle paste?» Sì, delle paste. «Ma che genere di paste? e che cosa d'altro?». Nancy non si ricordava.
Grazie, grazie ugualmente, mia piccola amica, per l'amorosa tazza di the, dissetante e profumata, che ho lungamente bevuto fra le tue labbra calde!... Grazie, poichè mi ha brutalmente, d'un tratto, raddrizzato lo stomaco ed il pensiero bellicoso!...
Sarah, servite il the qui disse il principe, ed andate ad aspettare madama nella sua camera da letto. Nulla non potrebbe esprimere lo stupore, il terrore di Maud e di Sarah vedendo i preamboli del principe, il quale aveva l'aria d'imporre, anzi che di dimandare un colloquio. Sembrava gaio. La sua salute appariva più solida; il suo spirito, più sereno.
E, in sulle prime, non si accorse nemmeno che due o tre giovanotti, entrati da poco nel Caffè, e sedutisi a un tavolino presso la porta, vicino al suo, avevano cominciato a guardarlo bieco, ad ammiccarselo fra loro ed a ghignare: ma se ne accorse, per altro, dopo qualche momento che durava il giochetto; tuttavia continuò impassibile a sorbire il thè e a sfogliare le gazzette.
E quando, in due carrozze, arrivarono al portico della Casa Grigia, ecco sul limitare anche Fräulein Müller ad accoglierli, tutta rossore e ritrosia, col suo vocabolario italiano sotto il braccio. Presero il thè molto allegramente, tutti parlavano in una volta, anche il vecchio nonno, che continuava a domandare: «Ma chi è questa gente?
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