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Aggiornato: 26 giugno 2025
Nella tenuta si sapeva di quest'unico difetto di Mia; ma nessuno ardiva tenerne parola a Drollino, da poi che un mozzo malaccorto, per avergli rimproverata con scherno quella codardia della cavalla, s'era buscata... Dio! che tempesta di pugni s'era buscata colui!
Brunello dormiva, coi pugni stretti e i capelli sparsi sul guanciale. Che poteva sognare? La tempesta, la fuga dei cavalli tra fulmini e rombi, la pioggia, il medico, l'osteria di campagna, lo scotimento del treno. Non poteva sognare altro, non aveva più liete imagini che quelle.
Ella pure non mi disse di avere inciso un nome, non il mio nome, sopra l'ultimo dei piccoli pini che ombreggiano la via dove, uscendo da un bosco di palme, sale verso Bordighera vecchia a scoprir la marina; e che le aveva fatto una profonda impressione di ritrovare quel pino, due giorni dopo, troncato dalla tempesta.
Presto tardi, egli arriva sempre, il brigantello. Don Diego era restato tutto il giorno a contemplare il mare, secondo il suo costume quando la tempesta infuriava nell'anima, ed aveva ruminato la terribile conversazione tenuta la sera innanzi con sua sorella. La calma era ritornata nel suo spirito. La luce aveva riscaldato di una fiamma più pura il suo cervello maltrattato.
Un fragore immenso accolse il grido. Nella moltitudine fu da prima un mareggiamento confuso di tempesta. Poi, quando una voce soverchiante il tumulto gittò l’allarme, la moltitudine a furia si sbandò. Un pensiero solo incalzava quelli uomini, un pensiero che parea fosse balenato a tutte le menti in un attimo: armarsi di qualche cosa per colpire. Su tutte le coscienze instava una specie di fatalit
Antonio entra nella stanza di Giacomino. Giacomino lo sbircia. Svelto come uno scoiattolo, ha presentito la caccia e la tempesta. Cerca di fuggire, ma la porta è chiusa. Caccia, nella stanza, all'uomo, anzi a Giacomino! Giacomino salta sul letto, s'appiatta, s'arrampica. Ma il terrore di quell'uomo che non ha mai visto così adirato, paralizza la velocit
Più giù! più giù! Cerchiamo d'incappare la vela. Si odono grida dal di dentro. La peste a quelli strilloni! Urlano più della tempesta e dei nostri comandi. Rientrano SEBASTIANO, ALONZO e GONZALO. Da capo? Cosa venite a fare? Dobbiamo lasciare andare ogni cosa e affogare? Volete proprio colare a fondo? Un cancro alla lingua, cane bestemmiatore e senza piet
Il compianto del popolo gli giungeva al Vaticano come il fiotto della marea in tempesta, ed egli aspetta che quei cavalloni dello impeto popolare posino alquanto per condurre a fine lo immutabile proponimento.
Ora, essendo la barca in zavorra, si poteva, come egli diceva, affrontare qualunque tempesta, e difilato, si recò negli appartamenti di Tifone. Avranno osservato i miei lettori, non esser il mio forte le descrizioni, e quando avrò descritto il nauseante abituro d'un condannato, essi non ne saran contenti.
Com'è bella, pensava egli, come è poetica la leggenda dei popoli primitivi! Hanno veduto nell'iride il pegno dell'alleanza tra Dio e le sue creature. Infatti, che cos'è l'arcobaleno? Un sorriso della luce dopo la tempesta.
Parola Del Giorno
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