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Aggiornato: 28 giugno 2025


Anticamente alcun di Tebe, nominato Amfione, e nelle dieci iscienze naturalmente complesionato, vogliendo per più fortezza di mura chiudere sua terra, con tanta dolcezza pregando d'aiuto la gente richiese, che compiutamente al suo volere ne pervenne.

Poi si rivolse a me con miglior labbia dicendo: <<Quei fu l'un d'i sette regi ch'assiser Tebe; ed ebbe e par ch'elli abbia Dio in disdegno, e poco par che 'l pregi; ma, com'io dissi lui, li suoi dispetti sono al suo petto assai debiti fregi. Or mi vien dietro, e guarda che non metti, ancor, li piedi ne la rena arsiccia; ma sempre al bosco tien li piedi stretti>>.

Ma di Tebe furie troiane si vider mäi in alcun tanto crude, non punger bestie, nonché membra umane, quant’ io vidi in due ombre smorte e nude, che mordendo correvan di quel modo che ’l porco quando del porcil si schiude. L’una giunse a Capocchio, e in sul nodo del collo l’assannò, che, tirando, grattar li fece il ventre al fondo sodo.

Ma quelle donne aiutino il mio verso ch'aiutaro Anfione a chiuder Tebe, si` che dal fatto il dir non sia diverso. Oh sovra tutte mal creata plebe che stai nel loco onde parlare e` duro, mei foste state qui pecore o zebe! Come noi fummo giu` nel pozzo scuro sotto i pie` del gigante assai piu` bassi, e io mirava ancora a l'alto muro,

Ahi Pistoia, Pistoia, che' non stanzi d'incenerarti si` che piu` non duri, poi che 'n mal fare il seme tuo avanzi? Per tutt'i cerchi de lo 'nferno scuri non vidi spirto in Dio tanto superbo, non quel che cadde a Tebe giu` da' muri. El si fuggi` che non parlo` piu` verbo; e io vidi un centauro pien di rabbia venir chiamando: <<Ov'e`, ov'e` l'acerbo?>>.

Ma quelle donne aiutino il mio verso ch’aiutaro Anfïone a chiuder Tebe, che dal fatto il dir non sia diverso. Oh sovra tutte mal creata plebe che stai nel loco onde parlare è duro, mei foste state qui pecore o zebe! Come noi fummo giù nel pozzo scuro sotto i piè del gigante assai più bassi, e io mirava ancora a l’alto muro,

Aveva ricevuto la mattina stessa un dispaccio del principe di Tebe di cui parleremo più tardi e fu questo stesso dispaccio, cui innanzi al duca ed al dottore e' disse d'aver ricevuto dal Guizot, e cui comunicò ai due diplomatici. La dichiarazione del duca, cui possedeva adesso, gli consigliava un'altra tattica.

Anticamente, per usanza, ciascuna terra e provincia, alcuno arte magico a suo producimento tenea, tra' quali Amfiarao coi Greci così si produsse che, secondo che per Stazio si scrive nel suo Tebaidos di Teocle e di Polinice fratello del re di Tebe, dovendo con determinato ordine tra loro a parte di tempo ciascuno i' reggimento tenere, reggendo Teocle, finalmente la signoria comune a Polinice disdisse. Per la qual cosa il detto Polinice con l'ammaestramento di Amfiarao intorno alla citt

Ma quelle donne aiutino il mio verso ch'aiutaro Anfione a chiuder Tebe, si` che dal fatto il dir non sia diverso. Oh sovra tutte mal creata plebe che stai nel loco onde parlare e` duro, mei foste state qui pecore o zebe! Come noi fummo giu` nel pozzo scuro sotto i pie` del gigante assai piu` bassi, e io mirava ancora a l'alto muro,

Ahi Pistoia, Pistoia, ché non stanzi d’incenerarti che più non duri, poi che ’n mal fare il seme tuo avanzi? Per tutt’ i cerchi de lo ’nferno scuri non vidi spirto in Dio tanto superbo, non quel che cadde a Tebe giù da’ muri. El si fuggì che non parlò più verbo; e io vidi un centauro pien di rabbia venir chiamando: «Ov’ è, ov’ è l’acerbo?».

Parola Del Giorno

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