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Aggiornato: 20 giugno 2025
Se i pie` si stanno, non stea tuo sermone>>. Ed elli a me: <<L'amor del bene, scemo del suo dover, quiritta si ristora; qui si ribatte il mal tardato remo. Ma perche' piu` aperto intendi ancora, volgi la mente a me, e prenderai alcun buon frutto di nostra dimora>>. <<Ne' creator ne' creatura mai>>, comincio` el, <<figliuol, fu sanza amore, o naturale o d'animo; e tu 'l sai.
E se l'ebbero dagli stranieri che per dieci secoli eglino stimolarono senza posa e affannosamente a irrompere sull'Italia ogni qualvolta il loro regno pericolava, e vi chiamarono successivamente Franchi, Sassoni, Inglesi, Angioini, Spagnuoli, Ungheresi, Turchi, Svizzeri, Francesi, Austriaci per essere protetti dalle impertinenze dei sudditi che considerando il papa-Dio un impostore; e il papa-re un usurpatore e un tiranno, non avrebbero tardato un'ora, senza quegli angeli custodi, a metterlo alla porta e peggio.
Se i pie` si stanno, non stea tuo sermone>>. Ed elli a me: <<L'amor del bene, scemo del suo dover, quiritta si ristora; qui si ribatte il mal tardato remo. Ma perche' piu` aperto intendi ancora, volgi la mente a me, e prenderai alcun buon frutto di nostra dimora>>. <<Ne' creator ne' creatura mai>>, comincio` el, <<figliuol, fu sanza amore, o naturale o d'animo; e tu 'l sai.
80 Ruggiero accortamente le rispose che da principio questo far dovea; ma per non bene aver note le cose, come ebbe poi, tardato troppo avea. Ora, essendo Agramante che gli pose la spada al fianco, farebbe opra rea dandogli morte, e saria traditore; che gi
Sono tutti cranii senza luce. Non compresero nè me, nè Mabima. Amo Mabima, ma non ho mai perduto il dominio di me stesso. Certo, ho molto tardato a convincermi di essere tradito. Come potevo mai pensare che la mia volont
«Oh sei tu, Apostolo?» «Son io. Mi avete mandato a chiamare, e non ho tardato a venire.» «Hai fatto bene.» «E tanto più che mi sembrò d'aver indovinata la causa per cui mi avete fatto chiamare.» «La causa? e come puoi tu saperla?» «Questa sera nella bocca del leone furono trovate due righe che parlavano dell'ammiraglio Candiano.» «Come sai tu questo?»
Tina! gridò la fanciulla e corse a buttarsele con la testa contro il ventre. Tina represse a stento un urlo di dolore chinandosi a baciarla sui capelli. Hai tardato, hai tardato, diceva la piccina tirandola per la gonnella: La mamma mi ha fatto il riso col latte, vieni a vedere. Tu che cosa mi hai portato? Niente. Cattiva! Il sole entrava per la finestra spalancata.
No: non ti serbo rancore. Mi vuoi bene, un poco, allora? disse ella, scioccamente. Egli rabbrividì: tremò. E disse: No, niente. Così, si lasciarono. Dissidio. Dunque, mi amate? ella domandò. Io vi amo. E voi? egli chiese. Anche io vi amo. Ma perchè non erano felici, dopo quella confessione? Perchè quella permanente nube di tristezza in entrambi? Avete molto tardato a dirmelo ella soggiunse.
Pasquale era lì lì per rispondere a que' sarcasmi con qualche buona sfuriata; quando s'udì la voce del garzone che gridava dal basso: Principale! principale! Che c'è? dimandò il legnaiuolo, andando in fretta ad alzare il saliscendi. Due signori che vi vogliono quaggiù, rispose il garzone. Ma se lo dicevo io, che non avrebbero tardato! esclamò Pasquale, rasserenandosi a un tratto.
41 S'ebbero un tempo in urta e in gran dispetto per Truffaldin, che fôra lungo a dire; ma quivi insieme con fraterno affetto s'accarezzar, tutte obliando l'ire. Rinaldo poi si volse a Sansonetto, ch'era tardato un poco più a venire, e lo raccolse col debito onore, a pieno istrutto del suo gran valore.
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