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Alla fine porse in silenzio il foglio a sua madre. La signora Federica lesse: «Cara Lucilla. L'offerta ch'io t'avevo fatta era una prova di amore e di rispetto, perchè alla donna rispettata ed amata l'uomo non può offrir nulla di più onorevole che di divider con lui la posizione ch'egli ha saputo conquistarsi col suo lavoro. L'offerta che tu mi rinnovi col mezzo di mia madre mi avvilisce e mi umilia. Pur troppo noi intendiamo in modo diverso i sentimenti e i doveri su cui si fonda un'unione destinata a durar tutta la vita. Cresciuti insieme sin dalla prima et

Sei forse pentito d'esser disceso a Villa Serena? Son felice, Cresti: tu sei un tesoro. T'avevo detto che l'avresti trovata più bella! queste donne senza nervi migliorano stagionando. Tu sei cattivo con lei, Cresti... Dodici anni di schiavitù non le hanno fatto male. Va a credere alle donne.

Partita, tornata, ripartita. Solo l'ultima volta sono rimasta assente per un gran pezzo senza interruzione. T'avevo lasciata in sottane corte, e t'ho trovata quasi alla vigilia delle nozze. E con lo sposalizio per la testa non avevi agio da badare a quella che un tempo chiamavi la zia Adelaide. Ero diventata per te la signora Nocera; t'incutevo, sembra, una gran soggezione, io che non ho mai dato soggezione a nessuno!... E il bel tu confidenziale s'era perso per via... Ma t'eri quasi impegnata a ripigliarlo dopo il matrimonio, te ne rammenti?... Se no, bisogner

3 gennaio. Oggi sono rimasto fuori di casa tutto il giorno. Tornando a pranzo, speravo che la portinaia mi desse il tuo biglietto.... Come due soli anni fa t'avevo santamente e mestamente pregata di mandarmi un solo biglietto! Nulla. Come è squallido l'obblio! Lo sento ora. Che scopo avr

Ed io son cosí ben da Modana come voi e figliuol di buon padre e di buona casa come voi. GHERARDO. Gli è bella, in fine. Se non c'è altro errore che quanto si vede, io la vo' pigliare. VIRGINIO. E perché ti sei partita da tuo padre e dal luogo dove io t'avevo raccomandata? FABRIZIO. Me non raccommandaste voi mai, ch'io sappia; ma il partir mi fu forza. VIRGINIO. Forza, eh? e chi ti sforzò?

Pasquale, per istrada, pensa di fare un'improvvisata alla moglie; entra da un barbiere, e tagliata la barba, si fa appuntare i baffi, come quelli di Rodolfo, tal quale. Torna a casa e suona. Sua moglie gli corre incontro, gli butta le braccia al collo e lo copre di baci. Ah, dunque, ti piaccio di più, coi baffi. Dio mio! esclama Celeste: non t'avevo mica riconosciuto!

Nel lasciarlo, gli bisbigliò: Il mio dovere, come impiegato, era di tacerti tale notizia.... Sono questi gli ordini che abbiamo.... Tu devi esser trattato come se non avessi un'anima, un cuore.... Ma il mio ufficio d'amico era di non tacere.... Che avresti detto tu un giorno, se ti fosse venuto a notizia ch'io t'avevo ingannato, facendoti creder sempre che tuo padre vivesse?... Il tuo dolore non deve aver qui testimoni, o si comprenderebbe che qualcuno ha parlato....

Eh, le mamme son tutti eguali notò Zonnini. A proposito, avevi bisogno di me? Era un pretesto rispose Varedo con una spallucciata. T'avevo tanto raccomandato di lasciar in pace quella vedova! Ah, era per lei! esclamò l'altro ridendo. Io mi ci diverto un mondo. , e i Feana eran verdi della bile. Appunto... Quest'era il più comico. Sarai eternamente un fanciullo. La fuga.