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Aggiornato: 27 maggio 2025


E grida orrendo: o del più basso inferno Squallidi campi e tenebrosi orrori, E del fier Flegetonte incendio eterno, E del golfo leteo zolfi e bollori, Spirti, che di Pluton siete al governo, E tu Pluton, che ne i profondi ardori Tormento assegni, e dai supplicio a gli empi, E cresci ognor di feritate esempi;

«L'occhio non dorme mai, ma sempre geme «Tanto il gioire altrui l'affligge e preme¹ «Allor si strugge si consuma e pena «Che felice qualcun viver comprende «E questo è il suo supplicio e la sua pena, «Che se non nuoce a Lui stesso offende»; «Sempre cerca por mal, sempre avvelena «Qualch'emul suo, finchè infelice il rende. ¹ Cioè opprime.

E sono intorno al senso allegorico di questo canto da considerare tre cose: la prima è quello che l'autore voglia intendere per questa porta; la seconda, come si conformi il supplicio dato a' cattivi con la colpa loro; la terza, quello che l'autore voglia sentire per lo fiume d'Acheronte e per lo nocchiere, ed, oltre a ciò, per lo accidente a lui avvenuto: e, queste vedute, assai convenientemente s'avrá il senso allegorico veduto del presente canto.

E però giustamente gli sará dato etterno supplicio con le demonia. che vedi che nella terra Io ho proveduto perché non vadano all'etternale dolore.

55 Il timor del supplicio infame e brutto prometter fece con mille scongiuri, che faria di Gabrina il voler tutto, se di quel luogo se partian sicuri. Così per forza colse l'empia il frutto del suo desire, e poi lasciar quei muri. Così Filandro a noi fece ritorno, di lasciando in Grecia infamia e scorno.

11 Quando vide la timida donzella dal fiero colpo uscir tanta ruina, per gran timor cangiò la faccia bella, qual il reo ch'al supplicio s'avvicina; le par che vi sia da tardar, s'ella non vuol di quel Rinaldo esser rapina, di quel Rinaldo ch'ella tanto odiava, quanto esso lei miseramente amava.

Anima rationalis hanc in miseriam devolvitur, ut mox altius se ipsam recognoscat. Indi Natura, per supplicio degno, men se gli mostra madre che noverca; la qual ogni animal provvede contra l'onte del tempo, dandogli sostegno. Nasce pur l'uomo ignudo, il quale cerca schermirsi d'un agnello, volpe o lontra, dal gelo in cui se 'ncontra, ché di scampo megliore non ha copia.

Lo poneano i fanciulli in maggior briga, che, oltre le parole infami e brutte, l'avrian coi sassi insino a morte offeso, se dai più saggi non era difeso. 133 L'arme che del suo male erano state cagion, che di lui fer non vero indicio, da la coda del carro strascinate patian nel fango debito supplicio.

Più lungo ancor saria gli uomini dirti, a' quai l'essere ingrato ha fatto danno, e che puniti sono in peggior loco, ove il fumo gli accieca, e cuoce il fuoco. 14 Perché le donne più facili e prone a creder son, di più supplicio è degno chi lor fa inganno.

In ogni gennaio La Bravetta andava insieme con la moglie al podere, trattenendovisi co ’l favore di sant’Antonio, per assistere all’occisione e alla salatura del porco. Avvenne una volta che, essendo la moglie alquanto inferma, La Bravetta andò solo ad invigilare il supplicio. Sopra una tavola ampia l’animale, tenuto da due o tre coloni, fu scannato con un coltello forbitissimo.

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