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Aggiornato: 25 giugno 2025


La cameriera non domandò il mio nome, mi credette forse uno straniero amico della signorina straniera, e m'introdusse. Attraversammo l'anticamera; la cameriera aperse un uscio e disse: Un signore cerca di Lei. Vidi Violet che stava scrivendo. Non era sola; una bambina leggeva presso a lei, un'altra giuocava con la bambola, silenziosamente.

E quel tradimento, che allontanava il popolo e ricacciava la gioventù nello scetticismo, era inevitabile: l'avevano posto al sommo dell'edifizio, in un disegno diplomatico, in una promessa di principe, in una protezione straniera sostituita alle battaglie per una santa causa.

Che peccato, ella disse finalmente, di non poter sapere nessuna lingua straniera, nemmeno il francese. Non sa proprio nulla di francese? domandò Roberto con interesse. Odoardo aveva cominciato a insegnarmene i principii, ma poi ha smesso.... Ha tanto poco tempo, ed io ero una scolara di testa così dura!

Qui si son fatti il concetto di una maga Circe come di una Loreley che attirasse e facesse arenare le navi. Mi hanno raccontato che essa era stata alfine sfidata da una nave straniera tutta di cristallo, sulla quale la maga non aveva potuto esercitare potere alcuno e che anzi era stata presa, rinchiusa nella nave e portata via.

Concettella si sentì colpita. Ella si credeva ben penetrata in quella famiglia, così identificata a quell'uomo, e la si trovava tutto ad un tratto essere un'intrusa, una straniera! Ruppe in lagrime. Don Diego la consolò. L'amore è comunicativo e leniente. Ella si lamentò. Il prete la calmò.

Il paese era penetrato da un alto e legittimo senso di orgoglio nazionale; ed era questa la prova espressa, che la Francia si era emancipata dalla tutela straniera. «Se l'Europa tenesse presentemente, come ai cento giorni, settecentomila uomini sotto le armi», confessò il principe di Metternich all'ambasciatore piemontese Pralormo, «io mi deciderei sull'istante a marciare su Parigi». Se ad onta di tali umori le potenze orientali si sentirono costrette a riconoscere il nuovo regime, questo, dunque, era un sintomo della potenza della Francia.

«Quattro anni or sono, salpavo dal Giarciore e raggiunta Genova attraversavo i piani del Monferrato e del Novarese e per le Alpi scendevo in Elvezia. A Zurigo, nel panteon delle glorie repubblicane, vidi eretto il sepolcro dei Socini, e perchè meravigliavo di veder serbate in terra straniera le ceneri dei negatori italiani, il vecchio grigione che mi era compagno sussurrò: «Ovunque, in ogni tempo, sempre, le ossa dei martiri sono sacreAllora non avevo rifiutata la credenza dalla povera madre insegnatami, epperò rimasi spaurito dalle parole della guida e tremai. Oggi non tremo più, ho pensato, ho riflettuto e mi son convinto; non ho più fede dubbio, ragiono: eccomi adunque a deporre sul mausoleo di Socino l'omaggio della verit

In fatto di politica straniera, agli occhi del conte di Cavour, aspettare gli è riuscire. Nella politica interna tutte le forze governative debbono convergere ad assimilare, ad unificare. Quest'opera non s'improvvisa, sopra tutto non si precipita, senza di che non si farebbe mica un edifizio, ma un rappezzato. Dunque? attendere! Ecco la parola d'ordine del Governo italiano.

Sente una nostalgia infinita della sua Africa, del suo deserto, della sua patria lontana; un dolore infinito di morire in terra straniera. Lo spingono sulla sabbia.

Si tennero un momento per mano, guardandosi; poi, con moto concorde, si accostarono, si baciarono sulle due guance. Chinatasi sulla piccina, la straniera le prese la testolina fra le mani, la baciò sulla fronte. Rammenta tu allo zio che vogliamo vedere altre statue. Digli che ti scolpisca lassù!... Strinse la mano a lui da ultimo, dopo aver preso congedo da tutti gli altri.

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