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Aggiornato: 19 maggio 2025
AP. Cotesto non mi attribuisco io d'avere i poeti su per le dita; perciò che è tanto il fare professione di tal cosa, che chi non sa niente non debba attribuirsela; perchè principalmente bisognerebbe avere la lingua greca e la latina, dipoi sapere i profondi sensi della più nascosta filosofia, delle quali cose è pieno il poeta, e massimamente Omero, il quale intendo essere stato dichiarato con gran comenti da Aristotile, e da alcuni altri filosofi stoici. Intendo ancora Plutarco essersi sforzato di mostrare in un libro assai ben grande, che quel cieco ebbe ogni scienza, ogni arte, e finalmente che seppe tutte le cose umane e divine; per la qual cosa, così come io nego d'aver quella tal cognizione, così ancora confesso che alle volte, quando ho avuto tempo, mi sono esercitato fra loro, ma solo per aver notizia delle lingue, per cavarne (sendo pur anco occupato in altro) alcuni ammaestramenti accomodati a' costumi, per non parere dipoi nel cerchio degli amici ignorante delle lettere, quando vien occasione di parlare. Se io non ho avuta quella filosofia che è nascosta in loro, l'ho almanco tocca, e (come si suol dire) l'ho gustata con la sommit
né Archesilao né de stoici il padre sin qui gli han tolto via del cuor la nebbia, che penetrar non lascia ove sia 'l spirto motor di ciò che muove, mastro e guida. Però van ciechi e bassi, e solo al sole molti dricciâr altari ed a le stelle. O voi dunque, mortali, de le stelle, de l'anime e di noi cercate il sole, e non del dubbio Socrate la nebbia.
Qui, certo, c’è un enorme peggioramento in confronto di Marco Aurelio, degli stoici, di Platone, di tutta, infine, la filosofia greca. La causa di ciò sta nell’influenza del Neoplatonismo, il quale aveva collocato il soprarazionale ed il soprannaturale al luogo degli dei naturalistici del Politeismo antico, e lo aveva imposto, come un incubo al mondo ed alla natura, senz’esser riuscito a determinarlo in un essere supremamente morale come aveva fatto il Cristianesimo. Venne da ciò che il soprannaturale, ravvivando, per un istante, con un soffio artificiale, gli dei naturalistici del mondo antico, ne rese più intensa l’azione in tutti i momenti della vita, ed ha fatto della superstizione la chiave di vôlta della religione. Anche il Cristianesimo non seppe tenersi immune dalla superstizione, anzi vi cadde spaventosamente, e non potè in parte liberarsene che all’aurora della scienza positiva. Però, per quanto oscurata, l’idealit
È da stoici; rispose Maurizio. Ma presuppone almeno l'imperativo morale. Perchè faccio io il bene? Per appagare la mia coscienza. Perchè la mia coscienza sceglie la sua felicit
Il Filosofo era un vecchio antidiluviano che insegnava la morale. E' smaltiva le massime e gli apotegmi dei filosofici stoici, li commentava con storielle adatte al soggetto e ne tirava la moralit
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