Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 2 giugno 2025
Il fuoco s'appiccò alla ghirlanda di fiori che la ornavano; e subito un gran bagliore, una fiamma rapida, fugace, poi tutto buio; la sala non rimase più rischiarata che da un moccolo dimenticato sulla spinetta.
Ora, uno dei miei più piacevoli divertimenti consisteva, in principio, appunto nel tempestare con le mani, quasi coi pugni, sui tasti di quella misera spinetta, che fremeva e strideva con tutte le corde di rame e sembrava chiedere aiuto contro lo strazio che le infliggevo. La cugina accorreva da qualunque punto della casa, curva, strascicando le ciabatte, sgridandomi da lontano: Ah, Nonnino!
Era cugina di mio padre e viveva, sola sola, in una casetta più vecchia di lei, dove tutto era vecchio come lei e d'onde tutto è sparito con lei, molti e molti anni fa. Si è salvata dal disastro e non so come soltanto una spinetta barcollante sui tre piedi, con la cassa tarlata anche allora, coi tasti ingialliti e sconnessi e col pedale rotto e accomodato alla meglio con spago.
La padrona della spinetta era una bella vedova di ventidue anni e fate conto che mio padre sapeva toccare altri tasti che non d’organi e di gravicembali, insomma la spinetta non fu venduta e mio padre, dopo tre giorni, ridiscese in Aosta e andò diretto dal Vescovo a partecipargli il fermo proposito in cui era venuto di prender moglie.
Aggiungerò che, andato a Cherasco il magnifico marchese Spinetta del Carretto ed esposta la domanda del cugino all'illustrissimo signor duca d'Orleans, n'ebbe licenza di pigliarsi Bonifazio Castagnola, eccellente capitano ai servigi di Francia, il quale oziava allora in aspetto, con gran numero di cavalli, a San Michele di Ceva.
Mi fu mostrata la stanzetta dove abitava il fanciullo predestinato. Più tardi, alla villa di Sant'Agata, vidi anche il primo strumento sul quale si erano esercitate le sue dita infantili. Quella emerita spinetta non ha più corde, ha smarrito il coperchio. La sua tastiera somiglia alla mascella d'un cranio dai denti lunghi e corrosi. Eppure, qual prezioso monumento!
Per intrattenere aggradevolmente la numerosa adunanza io dovetti in quella sera esaurire tutta la lena de' polmoni e del cervello. Accompagnandomi ad una spinetta scordata, cantai non meno di venti pezzi da soprano, da tenore e basso; improvvisai una dozzina di sonetti a rime obbligate; declamai quattro canti della Divina commedia...
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca