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Non conobbi Calvinisti ortodossi, e mi spiace. Non avevo mai prestato fede a quello che si racconta del loro stravagante rigorismo; che vi sian signore, per dirne una, che nascondano con grandi tappeti le gambe dei tavolini, per la ragione che possono richiamare il pensiero dei visitatori a quelle della padrona di casa. Ma è fuor di dubbio che vivono austerissimamente.

Dal castello di Valcalda nelle Langhe non venne risposta all'invito. La castellana non leggeva l'Armonia; ed anche aveva altro da pensare. Ma basti di ciò; noi ci siamo spinti un po' troppo innanzi nel tempo, e dobbiamo ritornare sui nostri passi; se non vi spiace, fino al 4 dicembre del 1858.

Nella st. 28 per indicare l'Imperatore di Costantinopoli, si dice il Re che di Bisanzio avea l'impero Spiace al Cav. d'Urfè questo titolo di Re dato ad un Imperatore, dicendo che i titoli si possono accrescere, non gi

D'ogne malizia, ch'odio in cielo acquista, ingiuria e` 'l fine, ed ogne fin cotale o con forza o con frode altrui contrista. Ma perche' frode e` de l'uom proprio male, piu` spiace a Dio; e pero` stan di sotto li frodolenti, e piu` dolor li assale. Di violenti il primo cerchio e` tutto; ma perche' si fa forza a tre persone, in tre gironi e` distinto e costrutto.

e nella interrogazione epigrammatica rideva una profezia. Spiace per altro non conoscere tutti i miracoli di cotesta contessa, che, se vera la storia, un’ultima colpa condusse a perire in et

Quando cammino, diceva se per poco mi distraggo sembrami ad ogni passo di attraversare una distanza enorme; a volte il fermarmi non vale a cancellare questa impressione, il mondo nero continua a passarmi dinanzi; è una specie di passeggiata nel caos. E ti spiace?

Il vostro esordio, onorevolissimo Gran Proposto, mi darebbe a credere che voi pure abbiate dei gravi dispiaceri nella vostra famiglia privata. Tanto gravi, che quelli della famiglia pubblica, e sono pure ingentissimi, al paragone mi sembrano inezie. Se ciò è, mi spiace, onorevolissimo Gran Proposto, che io non sarò in grado di giovarvi come avrei desiderato.

Ma non esser, tanto dura Che potraite un pentire Spiace al ciel e la natura Far a torto, un huom. languire: Aymè sento, che al morire Tua beltade, mi conduce: Dapoi notte vien la luce. Ioventute presto passa: Tanto se ha quanto, se accoglie: Quella pianto, e ciaschun, lassa Che non frutta se non foglie: Però adempi ognun sue voglie Fin che 'l tempo in lui riluce. Dapoi notte, vien la luce.

«Vedo che siete debole tanto da credere ad una ridicola asserzione. Me ne spiace per voi; quanto a me, poco me n'importa; la vostra credulit

Egli erasi interposto fra di loro, ma esse. all'infuori di lui, seguitavano una vita comune, indissolubile per le oscure simiglianze del sangue; erano carne d'una medesima carne, due rami d'un albero unico. Perchè, domandò Cesare una volta a Emilia, perchè ti vesti come tua sorella? Perchè usi del suo profumo? Perchè da lontano io posso scambiarti con lei? Vi spiace?