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Aggiornato: 4 giugno 2025
Una pigra ma sicura mutazione mi faceva sentire, man mano procedendo, che le memorie dei luoghi noti m'entravan nell'animo spalancato, ne cacciavano ogni imagine faticosa della citt
La cavalla rallentò, Gerolamo fece una voltata da cocchiere esperto, e, passando da un cancello spalancato, fermò di botto nel bel mezzo di un cortile vellutato d'erba minuta, con alte muraglie imbrunite dal tempo, su cui si sbizzarriva a rabeschi una lussureggiante glicina, carica di fiori.
Appena ebbe spalancato la porta, vide l'americano seduto, anzi sprofondato in una gran poltrona di pelle grigia, mezzo ricoperto da que' grandi giornali, che si pubblicano a New-York, a Londra: uno ne leggeva, il Times: gli altri avea gettato a destra, a sinistra, su le ginocchia.
Ella andò; ed io rimasi lì solo, nell'ombra, appoggiato al muro, ad aspettare. E rividi la scena con una evidenza violenta. Chiusi gli occhi, raccapricciando. E rividi ogni cosa ancora. Il sangue che lordava il cuscino e gocciolava giù per il lenzuolo; lo squarcio della ferita nera, orrenda; e quell'occhio, quell'occhio soprattutto, spalancato, immobile, vitreo.
Egli si vide allora spalancato un abisso in cui si sentiva irresistibilmente trascinato; come un ragno a cui la verga di uno spensierato fanciullo abbia infrante tutte le fila cui era sospesa la pensile dimora.
Tra le colonne era un uscio spalancato, che lasciava vedere le pareti affumicate di una larga anticamera. Ci siamo; disse il signor Aminta al suo ospite, che era smontato da cavallo egli pure. Chiuda gli occhi, per altro. Li terrò bene aperti, anzi, per vedere una casa ospitale; rispose Gino, sorridendo.
E Folco atteggiava il volto a una smorfia, come si fa coi bambini per impaurirli, vedendo che la fanciulla aveva spalancato gli occhi e inarcato le sopracciglia.... Che sopracciglia delicate! due archi d'un finissimo pennello....
La prima occhiata del Collini, appena il servitore giunse colla lucerna, fu per l'armadio spalancato, dov'egli ben sapeva come il maestro custodisse la cassettina d'ebano ed altre carte di rilievo. Alla vista degli scaffali vuoti si sentì venir meno; gli si offuscarono gli occhi, e rimase come smemorato in mezzo alla camera. Che fare, adesso? proseguì il marchese Antoniotto.
Quando la carrozza entrò nel parco dal cancello spalancato, pap
Un grande armadio, in fondo alla parete, era spalancato nella penombra, appena appena si distinguevano gli scaffali quasi vuoti. Presso la tavola, un cassone largo ed alto, di legno chiaro, col coperchio sollevato, foderato di tela gialla, inghiottiva la biancheria che Cecilia vi riponeva, togliendola dall'armadio, dalla tavola, dalle sedie dove era sparsa.
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