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Aggiornato: 19 maggio 2025
Gli Svelti seppero dimostrare per filo e per segno le seguenti cose. 1º Come persone di molto seguito si fossero persuase che per conseguire fama di oneste bisognasse adoperarsi in benefizio della patria comune: biasimevole l'ozio, la indifferenza peccato; ormai mossi a fare non si sarebbero così di leggieri rimasti, e questi moti comunque impotenti a sovvertire l'ordine stabilito, pure capacissimi a tenerlo agitato; d'altronde le opposizioni tornare sempre moleste, e di grave spesa a guardare; se le rendessero amiche pertanto, non impedissero, anzi le aizzassero ad agitarsi, purchè lo facessero dentro un cerchio determinato. Occupatele in casa, eglino dissero, e non baderanno alla citt
Non ebbero il coraggio d'una rivoluzione i sabaudi fautori, ma ne avean molto per intrigare, tramare, sovvertire l'ordine pubblico con delle miserabili congiure, e delle corruzioni tra i mal fermi servi della dinastia tramontante.
Mi fu letto l'atto di accusa, nel quale mi si imputava di aver voluto sovvertire gli ordinamenti dello Stato con una interpretazione falsa e speciosa delle leggi che lo governavano: di aver fatto atto di disprezzo verso le usanze del paese usanze che avevano forza di legge rifiutandomi a trafiggere il mio naso greco con quell'ornamento grazioso di balena: di aver poste in grave pericolo la quiete e la sicurezza della nazione, costringendola, in seguito alla mia decadenza dal potere, a riadottare la forma primitiva di governo, il regime repubblicano, o ad eleggersi un re nazionale.
Sono tua moglie? Sono la padrona? E io.... cosa sono? Non è una ragione per sovvertire l'ordine di natura. Me la vedrò con Nennele. Lascia stare Nennele, brava, lasciala stare. Gi
Buoso, ricevuto il danaro, si chiuse in Cremona, facendo spargere ad arte la novella che i Francesi valicato il fiume Serio ritornavano su quel di Milano per tentare il passo di Parma. L'esercito di Carlo traghettò senza contrasto l'Oglio, e seguendone il corso pervenne sul Mantovano, dove, lietamente accolto da Ludovico Conte di San Bonifazio, si riposò alquanto delle sofferte fatiche. Ripostosi in cammino, valicava il Po sopra un ponte apprestatogli dal Marchese Obizzo d'Este, e si metteva sano e salvo per le terre di Romagna. Ora comincia per Carlo di Angiò la serie dei prosperevoli eventi, che lo condusse a sovvertire in pochi mesi la nobilissima Monarchia di Manfredi. Narrasi che il Marchese Oberto Pelavicino, il quale, avuto avviso della via dei Francesi, si era mosso subitamente dalle sue posizioni di Pavia, giungesse a Soncino poche ore dopo il passo di quelli, dove considerando come il savio maestro di guerra Guido da Monforte avesse afforzato le rive opposte del fiume stimò bene non seguitarlo, e pieno di mal talento si aggiunse a Buoso, in Cremona. Le parole che ebbero insieme questi due condottieri furono piene di amarezza. Se merita credenza la fama lontana, dicesi che gli profetasse il Pelavicino: «Buoso, che tu con fraudolenta favella t'ingegni ricoprire il misfatto non istupisco; hai commesso il più, puoi commettere il meno; ma se la tua parte è quella d'ingannarmi, la mia è di non crederti. Ben io potrei svelare alle genti la tua slealt
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