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Aggiornato: 2 luglio 2025


Ah! perchè l'on. rappresentante per Marsala non ha ricordato questa pagina da lui scritta all'amico suo intimissimo ed antico, Francesco Crispi, quando con violenza e con leggerezza indegna di un uomo di Stato egli volle accusare e calunniare i socialisti, sobillatori? Oltrepassiamo lo stretto.

L'ordinanza della Camera di Consiglio che sentiva di non potere rinviare i socialisti innanzi il Tribunale militare non considera il manifesto come un recesso, ma lo chiama un'abile ritirata e ne adultera il significato considerandolo come un recesso dall'attentato, giammai dalla cospirazione, tanto più che gli accusati sono rimasti più affratellati che prima.

Che inoltre i socialisti avevano sparse le loro malsane, ma abbaglianti teorie fra i ferrovieri e si erano concertati coi capi della Lega dei ferrovieri medesimi, onde mediante uno sciopero generale in occasione di una sommossa fosse ritardato od impedito il trasporto della truppa ed il richiamo delle classi in congedo.

Parlate di Repubblica Governo normale e naturale delle nazioni e propagatela con successo vi sortono subito i socialisti, i comunisti, gli agraristi, ecc., che spaventano il mondo e ritardano i risultati del vostro lavoro.

Cercò di mettere in buono accordo socialisti e repubblicani. Il prof. Lallici, fondatore e presidente del Circolo repubblicano irredentista adriatico orientale, fondò pure un giornale umoristico repubblicano, Il Figaro, che ebbe poca vita a causa di replicati sequestri.

Non uno solo nel caffè che lo ammirasse e lo amasse. Un altro lo paragonò a un prete del paese morto non era guari di apoplessia e vissuto sempre ubbriaco. Il paragone parve esatto. Nullameno qualcuno dei giovani socialisti protestò più per dovere che per sentimento; secondo lui Don Giovanni non era stato un vero prete, ne conveniva, ma tutti gli altri preti non erano veri uomini.

Infatti lo stesso Morgari ebbe a dichiarare nelle sue commemorazioni e conferenze: Essi, i socialisti, essere i veri repubblicani, giacchè vogliono la repubblica non come fine, ma come mezzo, che apre la via al fine di togliere, insieme al re, gli altri piccoli re di officina, di latifondi e di banche.

La coincidenza che protagonisti dei due romanzi siano due socialisti, uno più teorico che pratico Paolo Desilva di Ave l'altro così invasato dalle sue teoriche, da quasi non scorgere le rovine che la inconsiderata attuazione di esse produce attorno a , specialmente nella sua famiglia Romolo Pieri di Santamaura; l'altra coincidenza che i due scrittori abbiano un uguale culto per la bellezza dello stile e la purezza della lingua, e che l'uno, il Corradini, possieda quel che di vibrante, di caldo, d'impetuoso che si vorrebbe vedere, almeno di quando in quando, nell'Albertazzi; mentre poi in questo piace e seduce una trasparenza cristallina, una serenit

Per impossessarsi del movimento e dirigerlo, i socialisti hanno dovuto sovrapporre artificiosamente al programma dei singoli sindacati un generico e ambiguo rivoluzionarismo che li tenesse ancora associati, nella lotta contro il capitale e lo Stato. Espressione di questo rivoluzionarismo è il mito dello sciopero generale, attraverso al quale, arrestando di un tratto il funzionamento dell'attuale economia capitalistica, si passerebbe alla presa di possesso, da parte dei sindacati, degli strumenti di lavoro e del governo della societ

Per gli altri quattro partiti, legittimisti e orleanisti, repubblicani e socialisti, sorgeva irrefutabile la questione: era lecito disprezzare l'ambizione di quell'uomo, il quale aveva sotto di il potere esecutivo, e aveva alle spalle la forza morale di cinque milioni e mezzo di suffragi?

Parola Del Giorno

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