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Aggiornato: 5 giugno 2025
Portava un abito di broccato rosa laminato d'argento, aperto davanti, che lasciava vedere un sott'abito di broccato bianco; le sue spalle nude folgoreggiavano di diamanti e di smeraldi.
36 Io che l'uso sapea del mio palagio, entro sicuro e vien Melissa meco; e madonna ritrovo a sì grande agio, che non ha né scudier né donna seco. I miei prieghi le espongo, indi il malvagio stimulo inanzi del mal far le arreco: i rubini, i diamanti e gli smeraldi, che mosso arebbon tutti i cor più saldi.
Felice come uno scolaro in vacanze, proseguiva il cavaliere la sua via. Non aveva più sopraccapi a molestarlo, e il cuore gli si gonfiava d'allegrezza. Guardia Gioiosa! Guardia Gioiosa! le tue torri erette, ancora tanto lontane, le vedeva egli con gli occhi del desiderio ad ogni svolta della strada romana, ad ogni radura di bosco, ad ogni squarcio di valle, a Quinto, a Nervi, a Bogliasco, tra gli smeraldi e le perle di quella cintura nuziale che il monte Fasce e il monte Moro, accigliati cavalieri, ma non altrimenti insensibili, sembrano offrire alle ninfe del golfo. Più in l
Fan rosso, bianco, verde, azzurro e giallo sotto i bei palchi un relucente fregio, divisi tra proporzionati spazi, rubin, smeraldi, zafiri e topazi. 105 In mura, in tetti, in pavimenti sparte eran le perle, eran le ricche gemme. Quivi il balsamo nasce; e poca parte n'ebbe appo questi mai Ierusalemme.
Il suo vestito semplicissimo di fattura era di velluto rosso e cadeva, fasciando i fianchi e allungandosi di dietro in un interminabile strascico. Sul suo petto posava una ricchissima collana di smeraldi.
La spiaggia s'intenebra entro le mie pupille... Eccolo! Eccolo!... Il Dio si china; il suo dorso s'infiora di labbra scarlatte... il suo dorso ignudo è corazzato di ardenti smeraldi e di pupille verdi, liquefatte da un sole di disperazione!...
Lodasi l'oro per la finezza maggiore, cui mediante il fuoco non scema, e per longhezza di tempo non irruginisce, per lo colore simigliante, dice Plinio, a quello delle stelle; benché io creda per questa parte, con Plinio, che sarebbe non men lodato il bianco, se all'oro toccava d'esser bianco, e non all'argento, siccome lodiamo il bianco de' diamanti, non perché piú vaghi siano de' rubini o smeraldi, ma perché sono piú rari e piú stimati.
49 Zafir, rubini, oro, topazi e perle, e diamanti e crisoliti e iacinti potriano i fiori assimigliar, che per le liete piaggie v'avea l'aura dipinti: sì verdi l'erbe, che possendo averle qua giù, ne fôran gli smeraldi vinti; né men belle degli arbori le frondi, e di frutti e di fior sempre fecondi.
Ella, porta degli orecchini enormi e pesanti, di smeraldi, di turchesi, alle sue piccole orecchie troppo bianche: dieci o dodici cerchiolini di oro, sottilissimi, al braccio, che tintinniscono sempre e a cui è sospesa una perlina. Si dice che le perline formino un nome. Quale nome? Forse due nomi, perchè sono molte.
Ma perché dico «lumi», se sono vivi smeraldi, infocati rubini e giacinti di dorato splendor fiammeggianti? o forse la primavera l'ha ornato col prato de' suoi infiniti e vari fiori? O felici occhi miei, e quando vedeste voi mai in un ridotto tante illustrissime persone, quando tanta bellezza di donne?
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