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Aggiornato: 5 giugno 2025


Pallido e ansioso a lei venne il cardinale, spaventato dal minaccevole aspetto della plebe: e pensando insieme a que' prodi, or li temeano uccisi, or li speravan prigioni; quando due galee siciliane approdarono con una lettera del principe.

Dopo Caltavuturo sarebbe stato sapienza vera di governo provvedere ai bisogni delle classi agricole siciliane; dopo il mese di giugno e più ancora dopo il mese di settembre, quando nell'aria si sentiva qualche cosa di minaccioso, la più elementare prudenza imponeva con urgenza l'adozione di opportuni provvedimenti. Che cosa fece l'on. Giolitti? Si abbandonò con vece alterna ad una mussulmana inazione e alla provocazione; e nell'una e nell'altra si sentiva sempre «che per natura, per abitudine e per necessit

Ma perchè non è felice poi sempre l'inganno, costui non valse a raggirare a lungo le siciliane citt

E poichè il Sindaco tornava a ripetere una delle frasi del suo discorsetto anticipatamente preparato per non impappinarsi, Miss Elsa, disse: Certamente; vogliamo diventare siciliane anche noi, come il babbo che si è abbronzato al sole di questa incantevole isola, e fin ne parla il dialetto; e cittadine di Settefonti, come ella dice, perchè ormai la nostra vita è legata a questa impresa del babbo, e noi siamo liete che sia così!

La sua persona era tutta avvolta in lungo velo nero chiamato grimpa, che a quei giorni le belle Siciliane adoperavano per cingersi collo e seno, e parte del corpo, facendo più lieta la bellezza col suo migliore ornamento, il pudore.

Il titolo non dice tutto. L’Accademia sosteneva non doversi scrivere parlare altrimenti che in siciliano: siciliane le poesie, siciliane le prose, siciliane

Questo libro si pubblicò in Palermo, non è ancora un anno, col titolo un po' lungo e indeterminato di «Un periodo delle istorie siciliane del secol XIIINon ebbe altro proemio che i due primi paragrafi del primo capitolo. Ma nella presente edizione, perchè avvi qualche cosa di nuovo, mi par bene intrattenerne il lettore per poche pagine.

Ma ne' vasti comprendimenti di Pietro, le fazioni navali, non che restarsi a tal corseggiare, eran parte principalissima di questa guerra; perchè sul mare avrebbe meglio bilanciato le forze l'armata siciliana, sulla quale ei facea molto assegnamento, per le fresche vittorie di Malta e di Napoli, e le genti audacissime, pratiche, leste, la straordinaria virtù dell'ammiraglio. Sapea inoltre il re, spezzata la flotta francese in varie squadre, a guardia di porti o convoglio delle navi, che di Provenza recavan vittuaglie all'esercito: talchè le galee di Sicilia potrebber ferire alla sprovveduta qualche gran colpo; e, intercetti i sussidi del mare, l'esercito affamerebbe nella Catalogna, diserta e infestata per ogni luogo dalle masnade paesane. Perciò Pietro con lettere e messaggi incalzava l'infante Giacomo, incalzava l'ammiraglio, perchè venisse incontanente la flotta; e ad una volta mandò tre spacci, per una galea e due legni sottili, divisi, affinchè se l'uno mal capitasse, non mancasse un altro: sendo in tutte le imprese di Piero, e massime in quest'ultima guerra, maravigliosa la cura ch'ei ponea nell'ordinare e grandi e picciole cose dassè. Comandava ancora al figliuolo d'inviargli il prigione principe di Salerno, come pegno di salvezza nelle sue estreme fortune. Ma Giacomo, ormai tenendosi in Sicilia come re, e non amando privar stesso della flotta del principe per accomodarne il padre in Aragona, indugiava; fu senza comandi più gravi del re, o forse voler dello stesso ammiraglio, che al fine la flotta partì. Eran da quaranta galee, siciliane la più parte, che osteggiando sull'Adriatico, avean preso Taranto e altre citt

¹⁴⁹ Bartels, Briefe, v. II, p. 657. Poesie siciliane e italiane del tempo e di prima avvalorano siffatti giudizî, certo non temerarî.

Questi fatti provano la formazione della coscienza socialista nelle masse siciliane, e non è poco. Questa coscienza non si potr

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